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Rapita e uccisa da un pedofilo: l’omicidio della piccola Sarah Payne

Giocava nei campi di grano a pochi passi dalla casa dei nonni la piccola Sarah Payne, quando è stata rapita e portata via da un uomo alla guida di un furgone bianco. È stata ritrovata cadavere sedici giorni dopo, il 17 luglio 2000, a pochi passi dal luogo della scomparsa, nel West Sussex. Il suo omicida, aveva già aggredito sessualmente una bimba, ma era rimasto in prigione la metà degli anni imposti dalla pena.
A cura di Angela Marino
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Giocava nei campi di grano a pochi passi dalla casa dei nonni la piccola Sarah Payne, quando è stata rapita e portata via da un uomo alla guida di un furgone bianco. È stata ritrovata cadavere sedici giorni dopo, il 17 luglio 2000, a pochi passi dal luogo della scomparsa, nel West Sussex, in Ighilterra. L'omicidio della piccola Payne è uno dei delitti più macabri della cronaca britannica.

La scomparsa di Sarah Payne

I fatti sono accaduti il primo giorno di luglio del 2000. L’ultimo sole si ritrae dalle foglie di grano nel campo vicino all’abitazione di Terence e Lesley Payne a Kingston Gorse, West Sussex, quando tre dei loro quattro nipotini fanno ritorno a casa per dare l’allarme che la piccola Sarah, 8 anni, è stata portata via da un uomo attraverso un buco nella siepe. Lui gli ha perfino sorriso, agitando la mano in segno di saluto, prima di scomparire tra le foglie con la piccola.

Roy Whiting

Le indagini si concentrano sui criminali sessuali della zona, ce ne sono cinque, uno di loro è Roy Whiting, 41 anni. Su di lui e sul suo furgone bianco con gli sportelli schermati, la polizia ha soffermato i suoi sospetti. Di professione meccanico, sposato per quattro anni, ne ha passati due in carcere per l’aggressione sessuale a una bimba dell’età di Sarah, nel 1994. Nonostante mostrasse preoccupanti tratti di devianza, lo psichiatra forense che lo esaminò, non evidenziò pericoli per la sua reintegrazione in società. Lo arrestano quella stessa sera nella sua casa di Littlehampton per il rapimento di Sarah, ma sono costretti a rilasciarlo su cauzione. Sulle braccia ha tre vistosi graffi, dice di esserseli fatto trasportando legna.

L'arresto di Roy Whiting

Le indagini vanno avanti per sedici giorni, durante i quali Micheal e sua moglie lanciano struggenti appelli televisivi al sequestratore: “Riporta a casa la nostra principessa”, supplicano in lacrime. Poi un giorno, per caso, alcuni contadini ritrovano il corpicino nudo della piccola Sarah a pochi passi dalla A29, tra Pulborough e Billingshurst. La bimba è morta lo stesso giorno della sua scomparsa, probabilmente strangolata, lo stato dei resti non permette di accertare se sia stata abusata sessualmente, ma il movente, per chi indaga, è certamente di natura sessuale. Whiting viene arrestato per la seconda volta e, per la seconda volta, rilasciato su cauzione. Nel frattempo il sospettato riesce a mettersi nei guai per un altro reato, facendosi arrestare per guida pericolosa e furto d'auto. Si trova in carcere quando gli viene notificato e questa volta senza scappatoie, l’arresto per l’omicidio di Sarah Payne.

La condanna

Sul suo furgoncino bianco con i finestrini schermati, la polizia ha trovato un vero e proprio ‘kit' del predatore sessuale: coltelli, corde e cravatte annodate come manette. Whiting si dichiara colpevole di rapimento e omicidio. Viene condannato a cinquant'anni di carcere. Il 4 agosto 2002 viene pugnalato in prigione da un altro detenuto, l’aggressione è così violenta, che un pezzo della lama gli resta conficcato nella carne. Nel 2000 il quotidiano ‘News of the World' ha dato il via a una campagna per ottenere che una legislazione specifica tutelasse le potenziali vittime dagli aggressori sessuali. Lo scopo è quello di rendere accessibile ai genitori il registro degli aggressori sessuali di minori che vivono o lavorano nella loro zona. Dopo molti anni è nata la ‘Sarah law'.

I Payne si sono separati. Dopo aver sviluppato un problema di alcolismo, il padre di Sarah è stato trovato morto nella sua casa nel Kent. La  madre ha scritto un libro per ripercorrere la storia, dal rapimento della bimba alla legge in suo nome. A Mother's Story è uscito nel 2004.

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Giornalista dal 2012, scrittrice. Per Fanpage.it mi occupo di cronaca nera nazionale. Ho lavorato al Corriere del Mezzogiorno e in alcuni quotidiani online occupandomi sempre di cronaca. Nel 2014, per Round Robin editore ho scritto il libro reportage sulle ecomafie, ‘C’era una volta il re Fiamma’.
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