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Cold case, rapita nella notte: la storia della piccola Polly Klaas, uccisa a 12 anni

Polly Hanna Klaas, dodici anni, è stata la vittima di uno dei casi di cronaca nera che hanno colpito più profondamente l’America. La ragazzina viene rapita in casa a Petaluma, durante un pigiama party con le amiche. L’indomani è la bambina scomparsa più famosa dello Stato. Il suo aguzzino, Richard Davis, un molestatore di bambini verrà arrestato due mesi dopo.
A cura di Angela Marino
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Polly Hanna Klaas, dodici anni, è stata la vittima di uno dei casi di cronaca nera che hanno colpito più profondamente l'America. L'anno è il 1993 e lo scenario la popolosa città di Petaluma, sulle coste della California. La notte in cui la tragedia va in scena, Polly, allegra e vivace dodicenne, ha organizzato un pigiama party a casa di sua madre, con la quale vive dal divorzio dei suoi genitori.

La notte del sequestro

Giochi da tavolo, popcorn, gelato e film in vhs da guardare alla TV sono il programma della serata. Le amiche Kate e Gillian si aspettano entrambe uno scherzo, un trucco di qualche genere prima di Halloween. A Polly piacciono gli scherzi. Come nel più classico degli horror, dal buio della casa appare uno sconosciuto armato di coltello. Lui si chiama Richard Allen Davis, è un pregiudicato e molestatore di bambini. Le porte del carcere per lui si sono aperte sei mesi prima, quando gli hanno concesso la libertà sulla parola. Ma questo purtroppo non è un film e Davis passa dalle minacce ai fatti. Dopo aver incappucciato le delle ragazze con delle federe, si allontana con la piccola Polly. Le amiche assistono alla scena impotenti.

La ragazzina più famosa d'America

Il giorno seguente Polly Klaas è la ragazza scomparsa più famosa dello stato. Il suo volto è sui cartoni del latte con la scritta missing, il suo nome in rosso scorre rapido nei flash dei notiziari, ogni mezzora. Eve Nichol e Marc Klaas, i genitori, organizzano una battuta di ricerche sul territorio, al loro fianco ci sono quattromila volontari. Intanto la polizia ha avviato una delle più importanti indagini per rapimento, avendo tra le mani un identikit del sequestratore e un'impronta digitale rilevata nella casa dei Klaas. Davis questo non può saperlo e se ne va in giro indisturbato, nonostante su di lui penda un mandato di cattura per violazione della libertà condizionale. Qualunque poliziotto lo avesse incontrato da lì ai confini della contea di Sonoma, avrebbe potuto arrestarlo.  Quel momento non tarda ad arrivare.  Il 30 novembre 1993, a quasi due mesi esatti dal rapimento di Polly, durante una normale attività di pattugliamento delle strade, la polizia lo ferma. Avrebbe potuto cavarsela con qualche mese di carcere, come un qualunque criminale di mezza tacca, se uno degli poliziotti non avesse avuto intuizione: "Ma è l'uomo dell'identikit!".

Richard Davis: condannato a morte

Riconosciuto, Richard Davis prova una sorta di compiacimento. Quattro giorni dopo accompagna la polizia in un campo vicino a Cloverdale. È lì che viene scoperto il corpo seminudo della piccola Polly. È lì da mesi, irriconoscibile, tanto che il medico legale incaricato AJ Chapman, non può stabilire se ci sia stata   violenza sessuale, ma conclude, confermando il racconto di Davis, che è stata strangolata con un pezzo di stoffa. "Perché lo hai fatto? Conoscevi i Kaas?" gli chiedono. "Si fidi, nessuna famiglia per bene vuole conoscermi". Sembra che abbia detto il vero, ha scelto Polly a caso e senza una ragione ha deciso di strapparla alla vita e alla sua famiglia. Davis affronta il processi con lo sprezzo di sempre. L'opinione pubblica lo vorrebbe morto e in effetti il sequestratore e assassino di bambini Richard Davis viene condannato alla pena capitale. "Signor Davis- ha detto il giudice Thomas C. Hastings – la condanna a morte è sempre una decisione traumatica ed emotiva per un giudice. Lei l'ha resa molto facile con la sua condotta" .

L'epilogo

Da allora Davis è nel braccio della morte. A Petaluma, la casa in cui un tempo viveva Polly Hannah Klaas sulla Fourth Street di Petaluma è stata ridipinta di rosso. Una staccionata bianca e un traliccio ricoperto di rose ora delimitano il marciapiede dove il suo assassino è stato visto in agguato. Nonostante i cambiamenti, in città nessuno ha dimenticato quella storia. Dalla morte di Polly, Marc Klaas, suo padre, amministra una fondazione senza scopo di lucro che  assiste le famiglie dei bambini scomparsi. Lo scopo della sua vita, da allora, è impedire che quello che è successo alla sua famiglia accada ad altri.

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Giornalista dal 2012, scrittrice. Per Fanpage.it mi occupo di cronaca nera nazionale. Ho lavorato al Corriere del Mezzogiorno e in alcuni quotidiani online occupandomi sempre di cronaca. Nel 2014, per Round Robin editore ho scritto il libro reportage sulle ecomafie, ‘C’era una volta il re Fiamma’.
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