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Quando si terranno i funerali di Rayan, il bambino morto nel pozzo in Marocco

In tutto il mondo si piange per la morte di Rayan, caduto in un pozzo profondo 32 metri sui monti del Rif in Marocco. Purtroppo i soccorritori non sono riusciti a salvarlo. Oggi, i funerali.
A cura di Biagio Chiariello
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Si terranno oggi 7 febbraio i funerali di Rayan, il bambino di cinque anni morto poco dopo essere estratto da un pozzo, in Marocco, dove era caduto cinque giorni prima. Lo ha comunicato  Abderrahim Bouzza, deputato della provincia di Chefchaouen, dove si trova Ighran, il villaggio teatro della tragedia. L’Orient le Jour, quotidiano libanese di lingua francese, ha invece fatto sapere che non ci sarebbero conferme su una possibile autopsia, che sarebbe all’origine del ritardo nella celebrazione del rito funebre: nella tradizione musulmana, infatti, le esequie si tengono subito dopo il decesso. Il corpo senza vita del bambino si trova ora all’ospedale militare di Rabat.

Solidarietà e cordoglio da tutto il mondo per Rayan

La notizia della morte di Rayan ha suscitato grande emozione in tutto il mondo; alla tragica notizia è scaturita “una pioggia” di solidarietà. La famiglia del bambino, che ha ricevuto via telefono le condoglianze di re Mohammed VI. Anche il presidente francese Emmanuel Macron si è unito nel ricordo del piccolo, così come il ministro della Difesa israeliana Benny Gantz e l'ambasciata statunitense in Marocco.

I genitori del piccolo Rayan
I genitori del piccolo Rayan

L'eroe del deserto

Il caso ha subito riportato alla mente la tragedia del piccolo Alfredo Rampi nel 1981. E come in quel caso sono saliti alla ribalta delle cronache le azioni dei soccorritori. Le agenzie stampa internazionali hanno raccontato la storia di Ali Sahrawi: 50 anni di età, perforatore di pozzi per professione, ha lasciato la sua casa di Erfoud nel sud del paese e ha raggiunto il villaggio dove è avvenuto l'incidente, attraversando l'intero Marocco. Sua era stata l'idea di scavare un fossato parallelo al pozzo dove era finito Rayan – troppo stretta perché i soccorritori potessero raggiungerlo in sicurezza. "Sono quattro giorni che non dormo. Abbiamo scavato senza sosta per salvare Rayan. Non ho proprio dormito. Voglio salvarlo" aveva detto Ali, ribattezzato ‘l'eroe del deserto', mentre le operazioni andavano avanti. Purtroppo non ci è riuscito.

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