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Elezioni USA 2020

Quando sapremo chi ha vinto le elezioni Usa

È ancora testa a testa tra Donald Trump e Joe Biden. Dopo la terza notte elettorale mancano ancora sei Stati da assegnare: Pennsylvania, Georgia, Nord Carolina, Nevada, Arizona e Alaska. Il candidato democratico è avanti con 253 punti contro i 213 di Donald Trump: gli basterebbe anche solo la Pennsylvania per entrare alla Casa Bianca.
A cura di Annalisa Cangemi
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Per conoscere il nuovo presidente degli Stati Uniti si dovrà aspettare ancora. Dopo la terza notte elettorale il candidato democratico Joe Biden potrebbe raggiungere in giornata i 270 grandi elettori, che gli consegnerebbero la vittoria alle presidenziali. Biden guarda con particolare attenzione ai risultati in Pennsylvania, dove l'ex vicepresidente sfidante del presidente uscente Donald Trump potrebbe avere la meglio: mentre scriviamo il distacco tra i due, che una volta era di oltre mezzo milione di voti, è calato a 18229, e Biden è in rimonta. La Pennsylvania, dove ci sono ancora oltre 14mila schede ancora da attribuire, assegna infatti 20 grandi elettori, e il candidato democratico è avanti con 253 punti contro i 213 di Donald Trump: per questo a Biden basterebbe questo Stato per entrare alla Casa Bianca.

Sono sei in tutto gli Stati ancora da assegnare. Biden, dopo aver strappato a Donald Trump Wisconsin e Michigan, ha quasi raggiunto il presidente Trump anche in Georgia, dove lo spoglio è quasi completato: il distacco tra i due è di soli 1267 voti e il vincitore si aggiudicherebbe 16 punti. Ma anche qui, secondo John Lapinski, che si occupa delle elezioni per NBC News, potrebbe non essere possibile designare un vincitore per parecchi giorni. In Nord Carolina, che al vincitore darebbe 15 grandi elettori, per ora Trump è avanti con 70.000 voti circa. Il candidato democratico rimane invece in vantaggio negli altri due stati chiave: in Arizona, che assegna 11 grandi elettori, il candidato democratico è in testa con 47.052 voti di distacco rispetto al presidente; in Nevada, 6 grandi elettori, rimane la situazione fotografata ieri sera con Biden avanti di 11438 voti. Ma in quest'ultimo Stato, come riporta Abc, la campagna di Donald Trump ha avviato un'azione legale contro presunte irregolarità nel controllo e nella verifica dei voti. In Nevada però le autorità hanno spiegato che i risultati definitivi potrebbero arrivare non prima di giovedì 12 o persino lunedì 16: i tempi lunghi sono dovuti a quei voti inviati per posta nei quali è stato riscontrato un problema con il timbro postale o la firma, e che quindi devono fornire una firma di conferma.

Anche l'Alaska, 3 grandi elettori, dove lo scrutinio non ha raggiunto neanche il 50%, i risultati ufficiali potrebbero non arrivare prima di martedì 10 novembre. Come ha raccontato USA Today si sono verificati cortei di protesta da parte dei sostenitori di Trump per la terza notte consecutiva, ad Atlanta, Orlando e Phoenix. Facebook ha chiuso il gruppo ‘Stop the Steal' ("Basta rubare"), motivando la decisione con la necessità di "proteggere l'integrità del voto" da "preoccupanti chiamate alla violenza". Visto il quadro attuale quindi a Biden potrebbe bastare anche vincere in Arizona e in Nevada, o in Georgia più un altro stato qualsiasi.

Trump ha twittato ancora questa notte, segno di un crescente nervosismo, denunciando presunti brogli, senza però addurre prove, e chiedendo alla Corte Suprema di cancellare i "voti illegittimi". Il Tycoon sostiene che gli osservatori del processo elettorale non hanno potuto monitorare il conteggio: "Vinco facilmente la Presidenza degli Stati Uniti con i voti legittimamente espressi. Agli osservatori non è stato consentito, in alcun modo o forma, di svolgere il proprio lavoro e quindi i voti accettati durante questo periodo devono essere considerati voti illegali. La Corte Suprema degli Stati Uniti dovrebbe decidere!"

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