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Proteste in Francia, poliziotto colpisce in viso un manifestante: aperta inchiesta interna

Durante le proteste per la riforma delle pensioni a Parigi, un poliziotto ha colpito in pieno volto un manifestante. Aperta un’indagine interna alle forze dell’ordine.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Continuano le proteste a Parigi a causa della riforma delle pensioni che prevede l'innalzamento dell'età pensionabile a 64 anni. Questa volta a far discutere non sono le strade messe a ferro e fuoco dai manifestanti, ma le violenze delle forze dell'ordine nei confronti dei cittadini che da giorni scendono in piazza. Sui social è diventato virale un video che mostra un agente della polizia sferrare un violento pugno in viso a un manifestante. Nel filmato, l'uomo cade a terra dopo il pugno in pieno volto e resta immobile sull'asfalto.

I fatti si sono verificati a Parigi, a rue Saint Antoine, nei pressi della Bastiglia. Dopo l'accaduto, la polizia ha aperto un'inchiesta interna: l'episodio è infatti diventato di dominio pubblico causando un acceso dibattito sulle violenze delle forze dell'ordine.

L'approvazione della riforma e le proteste in tutta la Francia

La riforma delle pensioni, definitivamente adottata dal parlamento dopo due mozioni di sfiducia bocciate, ha causato la rabbia dei cittadini in diverse città francesi, spingendo la popolazione a scendere in strada per protestare. Almeno 1000 persone si sono riunite a Strasburgo, danneggiando vetrine di banca e dando fuoco a cassonetti della spazzatura e insegne pubblicitarie.

La situazione è rimasta particolarmente tesa a Parigi, dove in seguito a proteste particolarmente violente e falò improvvisati in Place de la Concorde sono state arrestate circa 140 persone. Il leader della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon ha accusato le forze dell'ordine di aver eseguito una serie di fermi violenti. "Esigiamo – ha affermato – la fine immediata degli arresti".

Il provvedimento è stato adottato dal parlamento, ma ora dovrà passate al consiglio costituzionale, dove sarebbe già stata depositata una richiesta di referendum. A riportare la notizia è il quotidiano Le Figaro. La richiesta sarebbe stata firmata da  250 deputati e senatori.

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