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Il governo francese è salvo, non passa la mozione di sfiducia: la riforma delle pensioni è legge

Il governo francese è salvo per un pelo: la mozione di sfiducia sostenuta da tutte le opposizioni dopo la riforma delle pensioni, non è passata per appena 9 voti. A Parigi sono già esplose le tensioni.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo francese è salvo. Ma per un pelo: la mozione di sfiducia votata da tutte le opposizioni dopola riforma delle pensioni non è passata per appena 9 voti. Per sfiduciare il governo di Elisabeth Borne sarebbero serviti 287 voti nella Assemblea Nazionale, ma la mozione ne ha raccolti solo 278. Un numero che comunque dimostra come la questione sia tutt'altro che chiusa.

Nel Paese gruppi di manifestanti sono già scesi in piazza e alcuni cassonetti sono già stati dati alle fiamme. La polizia è schierata già da stamattina in diverse zone di Parigi, dove le tensioni sono esplose immediatamente alla notizia dell'esito del voto. Da settimane, nel frattempo, continuano gli scioperi in tutto il Paese.

"Quello che non è stato possibile raggiungere con un normale voto parlamentare, lo dobbiamo ottenere con le proteste, gli scioperi, le manifestazioni. Adesso è ora di passare a una sfiducia popolare": ha commentato il leader de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon.

L'opposizione alla riforma delle pensioni è trasversale: anche Marine Le Pen, leader del partito di estrema destra Rassemblement National, ha continuato a chiedere le dimissioni del governo. "Elisabeth Borne se ne deve andare, oppure il presidente la deve rimuovere dall'incarico", ha detto.

Da parte sua, Borne ha difeso la riforma delle pensioni, affermando che l'unica alternativa sarebbe "l'accanimento fiscale". Prendendo la parola durante l'Assemblea ha detto: "Sono consapevole dello sforzo che richiede a molti dei nostri compatrioti. Tuttavia questa riforma, il presidente della Repubblica si è impegnato a realizzarla in campagna elettorale non certo per conquistare voti, ma per esigenza di trasparenza. È prima di tutto per responsabilità, con serietà, umiltà e consapevolezza della sensibilità, della posta in gioco, che ci si imbarca in una riforma delle pensioni".

Le mozioni di sfiducia presentate erano due. E sono arrivate dopo quanto accaduto nell'Assemblea Nazionale. Infatti la riforma delle pensioni era passata normalmente in Senato, ma in Assemblea era stata invece approvata con l'attivazione di un articolo della Costituzione, che prevede di forzare il via libera senza di fatto il voto dei deputati.

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