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Pena di morte, esecuzione in Texas: Travis Runnels ucciso con un’iniezione letale

Il boia torna a colpire in Texas. È stato ucciso con una iniezione letale Travis Runnels, quarantaseienne condannato alla pena di morte perché accusato di aver ucciso un suo sorvegliante carcerario nel 2003. È la ventiduesima esecuzione a morte dall’inizio dell’anno negli Stati Uniti, la nona in Texas.
A cura di Susanna Picone
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Sono ventidue le esecuzioni a morte condotte negli Stati Uniti dall’inizio dell’anno. L’ultima viene registrata nel Texas, dove complessivamente dall’inizio del 2019 nove persone condannate alla pena di morte sono state uccise.  Si tratta di Travis Runnels, quarantaseienne del Texas. L’uomo, che era accusato di aver ucciso un suo sorvegliante carcerario nel 2003, è stato ucciso mercoledì sera con un'iniezione letale. L’esecuzione è avvenuta dopo che la Corte Suprema ha respinto l'appello presentato in extremis dai legali del condannato, secondo i quali uno dei testimoni nel processo del 2005 aveva dichiarato il falso. Con Travis Runnels salgono appunto a 22 le esecuzioni a morte condotte negli Stati Uniti nel 2019.

Runnels era accusato di omicidio – Travis Runnels era stato condannato per aver tagliato alla gola al trentottenne Stanley Wiley 16 anni fa, il 29 gennaio del 2003. Runnels è stato giustiziato nel penitenziario statale di Huntsville. Come si legge sui media statunitensi, il condannato ha risposto in maniera negativa quando gli è stato chiesto se avesse qualcosa da dire prima di morire. Mentre gli veniva somministrata la dose del potente sedativo pentobarbital avrebbe sorriso e mormorato qualche parole e mandato baci verso tre amiche e due dei suoi avvocati che guardavano attraverso una finestra a pochi metri da lui. Non avrebbe mai guardato la sorella e il cognato della sua vittima. Runnels è stato dichiarato morto 22 minuti dopo che la dose letale ha iniziato a scorrere nelle sue braccia. Secondo quanto riportato dai media, non sono previste altre esecuzioni in Texas per il 2019.

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