Pakistan, morte 23 persone in attentato suicida (VIDEO)

Si è avuto oggi l'ultimo di una lunga serie di attentati successivi all'uccisione di Bin Laden. Un duplice e devastante attentato nella zona di Quetta, capoluogo della provincia pachistana del Baluchistan: i morti sono almeno 23 e oltre 60 i feriti. Altrettanto gravi i danni arrecati agli edifici, ai negozi e ai veicoli della zona. L’obiettivo dei due attentatori suicidi era quello di colpire un alto funzionario della sicurezza.
Il primo dei due si è fatto esplodere all’interno dell’automobile nella quale si trovava, nei pressi di un gruppo di soldati e vicino alla macchina del vice-capo dei Frontier Corps, Farrukh Shehzad il quale è rimasto ferito. Il secondo invece ha prima lanciato granate e poi è entrato nell’abitazione di Shehzad dove si è fatto esplodere. Nel corso del secondo attacco sembra sia rimasta uccisa la moglie dell’ufficiale e almeno 8 dei suoi soldati.
La polizia ha cercato subito di individuare i mandanti dell’attentato che non è stato subito rivendicato. La prima pista seguita vedeva nell’attentato una possibile ritorsione dei talebani per la cattura la settimana scorsa, da parte della Cia e in collaborazione coi Frontier Corps, di alcuni vertici di Al Qaeda tra cui Younis al Mauritani, una sorta di “ministro degli Esteri” di Al Qaeda.
I talebani del Tehrik-e-Taleban Pakistan (Ttp) hanno poi rivendicato ufficialmente l'attentato: in una dichiarazione telefonica all'ANSA da una località sconosciuta, il portavoce del Ttp, Ehsan Ullah Ehsan, non ha parlato dell'arresto di Yousif al Mauritani, ma dell'uccisione il 17 maggio scorso in provincia di Quetta di quattro russi ed un tagiko inermi, fra cui due donne.
Intanto la polizia ha recuperato i documenti di identità di uno dei due kamikaze: si tratta di Ahmed Gul, un profugo afghano di 21 anni della provincia di Kunduz che viveva in un accampamento a Peshawar, nel Pakistan nord-occidentale.