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Minaccia una sparatoria di massa, arrestato un bambino di 10 anni negli Usa

In Florida un bambino di dieci anni è stato arrestato per aver minacciato una sparatoria di massa ed è stato portato via in manette. Lo sceriffo: “Comportamento ripugnante, soprattutto dopo la tragedia di Uvalde”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Un bambino di dieci anni è stato arrestato negli Stati Uniti per aver minacciato una sparatoria di massa. È successo in Florida, a Cape Coral, dove il bimbo frequenta il quinto anno alla Patriot Elementary School. Secondo gli investigatori avrebbe inviato dei messaggi – anche se non è chiaro quando, a chi e con che mezzo – in cui diceva apertamente che avrebbe compiuto una strage. Gli agenti che si occupano di queste minacce specifiche che riguardano la scuola sono stati informati e hanno proceduto all'arresto del bambino.

Non è un segreto che l'ultima strage in una scuola elementare – quella di Uvalde in Texas – ha lasciato nuovamente scossa tutta la popolazione degli Stati Uniti. È lo stesso sceriffo della contea, Lee Carmine Marceno, a citarla parlando del bimbo arrestato: "Il comportamento di questo studente è ripugnante, soprattutto dopo la recente tragedia di Uvalde, in Texas – ha detto in una nota dopo l'arresto – È fondamentale che ci assicuriamo che i nostri figli siano al sicuro". E ancora: "Avremo legge e ordine nelle nostre scuole – ha insistito – La mia squadra non ha esitato un secondo, non un secondo, prima di indagare su questa possibile minaccia".

Lo stesso sceriffo ha spiegato in una breve nota stampa come sono andate le cose: a partire dalle indagini cominciate dopo la scoperta di questi messaggi minatori. "Non è il momento di comportarsi come piccoli delinquenti – ha insistito Marceno – Non è divertente". E ha concluso: "Questo bambino ha fatto una minaccia finta e ora sta subendo conseguenze reali". In un video diffuso dallo stesso ufficio dello sceriffo si vede il bambino in manette che viene caricato su un'automobile dopo essere stato interrogato. La divisione crimini giovanili, infatti, ha prima parlato con il bimbo e poi ha deciso di procedere all'arresto.

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