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“Mi hanno rapito e usato come schiavo del sangue”, l’orrore denunciato da un 31enne cinese

Il suo sangue di tipo 0 negativo avrebbe fatto gola a una banda che lo aveva rapito per chiedere un riscatto e coinvolta in traffico di organi.
A cura di Antonio Palma
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Rapito, segregato e usato da una banda di aguzzini come una sorta di schiavo del sangue per mesi, sotto la costante minaccia di morte. È la terribile storia denunciata alle autorità cambogiane da un 31enne cinese originario della provincia dello Jiangsu, ora ricoverato in un ospedale della città cambogiana di Sihanoukville. Come raccontato dal quotidiano cambogiano in lingua cinese Asia Pacific Times e ripreso dal South China Morning Post, l’uomo è arrivato in ospedale il 12 febbraio scorso in condizioni molto gravi con insufficienze multiple d'organo e soprattutto con lividi e segni di aghi su braccia e molte altre parti del corpo. L’uomo ha racconto di essere stato vittima di una banda che prima lo aveva coinvolto in di un piano di frode online e che successivamente ha tentato di chiedere un riscatto.

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Quando hanno scoperto che era orfano e che nessuno avrebbe pagato, lo avrebbero sottoposto a esami probabilmente per estrargli organi da rivendere ma infine lo avrebbero trasformandolo in “schiavo del sangue”. Il suo sangue di tipo 0 negativo infatti avrebbe fatto gola alla banda che, stando sempre ai resoconti dell’uomo, gli avrebbero prelevati 800 ml di sangue ogni mese dall'agosto dello scorso anno. Il sangue molto probabilmente è stato venduto poi online ad acquirenti privati. Il 31enne Li ha raccontato di essere infine scappato con la complicità di uno della banda. Durante la prigionia l'uomo avrebbe visto diverse persone detenute ma a nessuno di loro veniva prelevato il sangue e che molto più probabilmente erano vittime invece di traffico di organi.

L’uomo, che ora sta meglio, ha riferito di aver dovuto collaborare con i suoi aguzzini sotto la minaccia di una operazione mortale per estrargli gli organi. Dopo la diffuse della notizia, l'ambasciata cinese in Cambogia ha dichiarato mercoledì sul suo sito web di aver esortato la polizia cambogiana a dare la priorità al caso. L'ambasciata ha anche inviato il personale a visitare Li in ospedale all'inizio di questa settimana.

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