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Covid 19

Meno di 2mila contagi e “solo” 81 morti: come la Grecia sta vincendo la sfida contro il coronavirus

Con poco più di 1.800 contagi, 81 morti e 262 ricoverati la Grecia si sta dimostrando uno dei paesi europei più avanti nella battaglia contro il coronavirus. Merito della tempestività con la quale il governo ha adottato misure drastiche come la chiusura delle scuole e lo stop agli eventi pubblici.
A cura di Davide Falcioni
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Poco più di 1.800 contagi, 81 morti e 262 ricoverati: sono i numeri del coronavirus in Grecia, paese che – in un'Europa alle prese con un'emergenza sanitaria senza precedenti – sta per ora reggendo bene all'impatto della pandemia nonostante alla vigilia apparisse come una delle nazioni più vulnerabili, visto che il suo sistema sanitario è stato negli ultimi cinque anni sottoposto a importanti tagli. Per il momento, invece, Atene si sta comportando egregiamente: gli ospedali non sono mai stati sotto stress e la situazione non è mai stata fuori controllo. Il premier Kyriakos Mitsotaki incrocia le dita ma, in un'intervista rilasciata alla CNN, fa trasparire cauto ottimismo: "Il ritmo di diffusione del virus è relativamente incoraggiante". Dopo essere stata messa alla berlina la Grecia sta dando una lezione nella gestione della pandemia anche alle nazioni del nord Europa e a dirlo, ancora una volta, sono i numeri: Atene infatti registra 163 infetti ogni milione di abitanti, mentre la Germania 1.200, l'Olanda 1.122 e il Belgio 1.447.

In Grecia il primo caso di coronavirus è stato registrato il 27 febbraio, una settimana dopo quello italiano. Il governo di Atene tuttavia ha immediatamente chiuso le scuole e proibito le manifestazioni pubbliche, imponendo in anticipo quel distanziamento sociale che nel resto d'Europa è stato adottato solo molto dopo, quando ormai i contagi erano troppi e il virus circolava tra la popolazione: "Le nostre scuole – ha ricordato il primo ministro Mitsotakis – hanno chiuso prima che avessimo la prima vittima. Nella maggior parte degli altri Paesi ciò è avvenuto una o addirittura due settimane dopo, quando ormai piangevano dozzine di vittime". Secondo Filippos Filippidis, ricercatore dell’Imperial College, "la Grecia è stata, in un certo senso fortunata ad assistere al dramma mentre avveniva in un Paese, l’Italia, che Atene sente vicino, simile e familiare. L’Europa non ha preso sul serio il caso cinese perché ‘troppo lontano' e ‘troppo differente'. Invece, per tutti i greci, l’Italia era impossibile da sottovalutare. Così il governo ha reagito in fretta e più efficacemente della maggioranza dei partner europei". I risultati sono evidenti: pochi contagi e un numero contenuto di vittime. Forse, più che di modello italiano, l'Europa dovrebbe parlare di modello greco come esempio virtuoso di lotta al coronavirus.

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