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Marò in India

Marò, il rappresentante di Delhi accusa: “India e i due pescatori le uniche vittime”

Chi dovrà processare i marò tra Italia e India? Alla Corte arbitrale internazionale dell’Aja è iniziata l’ultima udienza per decidere sul caso di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò accusati di aver ucciso, il 15 febbraio del 2012, due pescatori indiani. L’udienza durerà due settimane, ma per avere una sentenza ci potranno volere fino a sei mesi.
A cura di Susanna Picone
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Marò in India

Si apre oggi, lunedì 8 luglio, davanti al tribunale arbitrale internazionale dell'Aja l'ultima udienza del caso dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il compito della Corte è decidere quali dei due Paesi, Italia o India, abbia la giurisdizione per accertare le responsabilità dei fucilieri di Marina italiani accusati della morte di due pescatori indiani. L’udienza durerà due settimane e la sentenza è attesa entro 6 mesi.  Ad aprire il procedimento sono i rappresentanti governativi dei due Paesi, l'ambasciatore Francesco Azzarello per l'Italia, il sottosegretario agli Esteri Balasubramanian per l'India. I loro due interventi saranno gli unici aperti al pubblico, poi tutto il resto avverrà a porte chiuse.

Italia chiede di riconoscere immunità per i marò: “India li ritiene già colpevoli” – I marò Latorre e Girone "sono funzionari dello Stato italiano", impegnati nell'esercizio delle loro funzioni "a bordo di una nave battente bandiera italiana" e "in acque internazionali", e pertanto "immuni dalla giustizia straniera", ha detto l'ambasciatore Francesco Azzarello aprendo l'udienza al Tribunale arbitrale internazionale all'Aja e spiegando le ragioni per cui l'Italia rivendica la giurisdizione sul caso della morte dei due pescatori indiani. “Agli occhi dell'India – ha continuato l’ambasciatore – non c'è presunzione di innocenza: i marò erano colpevoli di omicidio ancora prima che le accuse fossero formulate”. Azzarello ha rivendicato per l'Italia la giurisdizione del caso, ricordando inoltre che in India "ci sono stati ingiustificabili rinvii del processo. Sono state inventate speciali procedure, in violazione con la stessa Costituzione indiana".

“India e i pescatori uccisi le uniche vittime” – “L'Italia sostiene di avere l'esclusiva giurisdizione” sulla vicenda “ma bisogna tenere a mente che l'India e due suoi pescatori sono le vittime di questo caso, due esseri umani a bordo di una barca indiana sono stati uccisi da individui che erano su una nave commerciale”, le parole del rappresentante di Delhi, G. Balasubramanian, nel corso dell’udienza.

"Si è aperta oggi l’udienza sui nostri due marò. Il governo italiano ha massima fiducia nel Tribunale arbitrale internazionale. Cari Salvatore e Massimiliano, non siete soli. Né voi, né le vostre famiglie. Vi mando un forte abbraccio a nome del governo e di tutta la Difesa", ha scritto su Facebook la ministra della Difesa Elisabetta Trenta.

Il caso dei due marò Latorre e Girone

La complicata vicenda dei due marò italiani è iniziata ormai più di sette anni fa, il 15 febbraio de 2012. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, impegnati in una missione a bordo della nave mercantile italiana Enrica Lexie, furono accusati di aver ucciso due pescatori indiani, scambiati per pirati, al largo dello Stato indiano del Kerala. I due fucilieri hanno sempre sostenuto di aver sparato solo dei colpi di avvertimento. Per le autorità indiane, invece, si sarebbe trattato di omicidio volontario. Quel febbraio del 2012, dopo la morte dei pescatori Ajeesh Pink e Valentine Jelastine, i due militari scesero dalla Enrica Lexie a Kochi, sulla costa sud-occidentale dell'India, e messi in stato di fermo. Inizia a quel punto un lungo braccio di ferro con il governo indiano per la libertà di Latorre e Girone. Una novità è arrivata nel 2015, quando di fronte all'impossibilità di arrivare a una soluzione negoziale con l'India, l’allora governo Renzi decise di avviare una procedura arbitrale appellandosi alla Corte dell’Aja. L’udienza, che appunto deve stabilire a quale dei due Paesi spetti processare i due fucilieri di Marina, era stata inizialmente fissata per lo scorso 22 ottobre, poi a causa della morte di uno dei cinque giudici, di parta indiana, è stata rinviata. Dopo la sentenza i marò dovranno comunque essere processati e, se dovessero prevalere le ragioni dell’India, Latorre e Girone dovrebbero tornare di nuovo a Delhi.

Che fine hanno fatto i marò in attesa del verdetto dell’Aja

Attualmente, in attesa della decisione del tribunale arbitrale dell’Aja, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono in Italia. Latorre presta servizio a Roma, Girone alla capitaneria di porto di Bari. Per entrambi rimane l’obbligo di firma e il divieto a lasciare l'Italia. Di recente Latorre ha sposato la compagna Paola Moschetti: le nozze con rito religioso sono state celebrate nella Chiesa dell'ordinariato militare della Capitale. Per le disposizioni del Tribunale dell’Aja, il collega Girone non ha potuto partecipare al matrimonio.

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