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Covid 19

Mano dura di Pechino contro il Covid: vietato mangiare nei ristoranti, test negativi sui mezzi pubblici

Pechino inasprisce ulteriormente le misure anti Covid in concomitanza con la festa dei Lavoratori: vietato mangiare nei ristoranti, richiesto test negativi per accedere agli spazi e sui mezzi pubblici.
A cura di Ida Artiaco
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Pechino ha deciso di inasprire ulteriormente le misure restrittive contro la nuova ondata Covid che si sta registrando in buona parte della Cina. Ancora niente lockdown, ma è vietato mangiare nei ristoranti e sarà richiesto un test negativo per accedere in alcuni spazi pubblici. La decisione è arrivata in concomitanza con la festa dei Lavoratori, che nel Paese del Dragone dura quattro giorni. Così, nonostante i crescenti costi economici e la frustrazione pubblica, la Capitale cinese ha annunciato che avrebbe ulteriormente rafforzato le restrizioni durante e dopo il periodo delle vacanze.

Da oggi, domenica 1 maggio, fino al 4, i ristoranti della città interromperanno il servizio ai tavoli e saranno consentite solo le consegne, ha detto sabato il funzionario del commercio locale Ding Jianhua in una conferenza stampa. Le autorità hanno anche affermato di aver preparato finora quattromila letti d'ospedale improvvisati, generalmente utilizzati per pazienti con sintomi di Covid leggeri o assenti, e di aver accelerato la creazione di siti di quarantena più grandi. Dopo le vacanze, i lavoratori e gli studenti dovranno presentare un test Covid negativo – sostenuto nelle 48 ore precedenti – per tornare al lavoro o a scuola,

Poi a partire dal 5 maggio sarà necessario anche un test Covid negativo effettuato nel corso della settimana per entrare "in tutti i tipi di aree pubbliche e per prendere i mezzi pubblici", secondo un avviso sulla pagina WeChat ufficiale di Pechino. Per attività quali eventi sportivi e viaggi di gruppo, i partecipanti dovranno anche esibire un test Covid negativo effettuato entro le 48 ore precedenti, insieme alla certificazione di aver completato il ciclo vaccinale.

La situazione più difficile resta comunque quella di Shanghai, la metropoli cinese in lockdown dal 28 marzo scorso. Nelle ultime 24 ore sono morte solo nell'hub finanziario cinese 38 persone. Il totale delle vittime dell'epidemia, secondo i dati diffusi dal governo, è di 5.060 morti. Ma tutta la Cina, che applica una rigida politica di "tolleranza zero" contro il Covid, sta attraversando un'ondata di focolai attribuiti alla variante Omicron che sta causando un numero record di infezioni come non se ne vedevano dall'inizio della pandemia nella prima metà del 2020. Oggi la Commissione ha segnalato 920 nuovi casi positivi rilevati il giorno precedente, 916 dei quali a causa di contagio locale e il resto importati.

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