Mangia il pollo e ha uno choc anafilattico: ora è in sedia a rotelle per colpa delle arachidi

Amy May Shead è una donna inglese di 29 anni. Era in vacanza a Budapest con le amiche quando la sua vita è cambiata per sempre. Conduceva una trasmissione televisiva su ITV – molto simile alla nostra ‘Uno Mattina’ – dal titolo Good Morning Britain. Ma il 14 aprile di tre anni fa, dopo una serata in compagnia, è avvenuto il dramma. Giunta in un ristorante della capitale ungherese e consapevole della sua allergia alle arachidi, ha ordinato un pollo espressamente senza noccioline americane. I camerieri le hanno assicurato che il pasto le sarebbe arrivato “non contaminato”.
Tuttavia, una volta mangiato il pollo, si è sentita male andando in arresto cardiaco per sei minuti. In quei sei minuti non le è arrivato ossigeno al cervello. Il cuore di Amy si è fermato, nonostante le due punture di adrenalina che le amiche le hanno fatto. Trasportata d'urgenza all’ospedale Peterfy di Budapest le è stato indotto il coma farmacologico nel disperato tentativo di scongiurare altri danni celebrali. In realtà è già tardi. Dopo undici mesi di degenza al St.Thomas’ Hospital di Londra e poi al Royal Hospital di Putney, oggi Amy non è più la stessa: è su una sedia a rotelle e non è più in grado di articolare un discorso. Muove appena le braccia, le gambe e la bocca.
Ed oltre al danno, la beffa: il ristorante in cui ha mangiato il pollo non ha pagato alcun risarcimento alla famiglia poiché la sua condizione fisica non rientrerebbe in alcun tipo di assicurazione medica. I suoi cari hanno fatto un appello anche presso la Tv in cui lavorava la donna prima della tragedia, anche e soprattutto per pagare le cure (molto costose) della 29enne. Ma tutto ciò non è basta. La sua famiglia ha quindi creato un sito internet denominato The Amy May Trust in cui viene specificatamente richiesto sostegno economico affinché la donna possa tornare a fare una vita quantomeno dignitosa. Inoltre, gli autori del portale, puntano a diffondere tutte le informazioni necessarie affinché non accada ad altre persone una simile tragedia.