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Mamma uccide figlio di 3 anni: “Bibbia dice che posso castigarlo”. Trovato sangue anche sull’orsacchiotto

Christina Robinson, 30enne inglese, è sotto processo per la morte del figlioletto Dwelaniyah avvenuta nel novembre 2022 nella loro casa nella contea di Durham. Ora sono emersi nuovi particolari su quell’agghiacciante omicidio.
A cura di Biagio Chiariello
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immagine di repertorio
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Avrebbe scosso violentemente suo figlio Dwelaniyah provocandone la morte. Christina Robinson, 30 anni, è sotto processo per la morte del piccolo di 3 anni avvenuto nella sua casa di Ushaw Moor, un villaggio nella contea inglese di Durham, nel novembre del 2022. Le accuse nei confronti della donna si sono aggravate dopo che del sangue è stato trovato sull'orsacchiotto del bambino. Sangue che apparterebbe proprio a Dwelaniyah.

La donna è accusata di aver deliberatamente scottato con acqua calda, provocandogli ustioni estremamente dolorose alle gambe e alle natiche, e di aver usato una canna di bambù per colpirlo nelle settimane prima della sua morte. La 30enne deve difendersi dalle accuse di omicidio e crudeltà sui minori. "Mi era permesso castigarlo secondo gli insegnamenti della Bibbia" si è difeso, secondo quando ricostruito dalla corte della corona di Newcastle.

Il procuratore Richard Wright come il sangue del bambino si stato rinvenuto "in diverse stanze della casa" e che "la totalità del sangue" di Dwelaniyah "distribuito in casa era maggiore di quanto ci si possa aspettare da ferite relativamente lievi".

Oltre che sull'orsacchiotto, sono state rinvenute anche sul telaio di una porta dalla cucina all'ingresso, su un tappeto nel soggiorno e su quello davanti al lettino, e su un pannello nel bagno. "Le macchie trovate sulle scale sono coerenti con la perdita di sangue di Dwelaniyah a causa delle ustioni" ha detto Wright.

Tracce di pelle del piccolo sono stati trovati anche su una canna di bambù recuperata dalla casa.

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