7 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Magnate cinese condannato a 18 anni di carcere, aveva criticato e definito “clown” Xi Jinping

In Cina è stato condannato a 18 anni di carcere per corruzione e altri reati come abuso di potere Ren Zhiqiang, magnate del settore immobiliare. Risale a qualche mese fa la pubblicazione di un suo articolo che criticava la gestione dell’epidemia di coronavirus da parte del presidente della Cina, Xi Jinping.
A cura di Susanna Picone
7 CONDIVISIONI
Immagine

A qualche mese dalla pubblicazione di un articolo che criticava la gestione dell'epidemia di Coronavirus da parte del presidente della Cina, Xi Jinping, il magnate cinese del settore immobiliare Ren Zhiqiang – blogger molto seguito sul social cinese Sina Weibo con oltre 37 milioni di seguaci – è stato condannato a 18 anni di carcere per corruzione e altri reati. Già presidente di Huayuan Property, l'imputato è stato condannato con accuse tra cui corruzione e abuso di potere dopo essersi dichiarato colpevole durante il processo, secondo quanto reso noto dal Tribunale intermedio del popolo di Pechino. Il magnate è stato condannato per l'appropriazione illegale di oltre 49,7 milioni di yuan (9,9 milioni di dollari), per aver accettato più di 1,25 milioni di yuan (184 mila dollari) in tangenti e sottratto fondi pubblici per un valore di 61,2 milioni di yuan (oltre nove milioni di dollari) tra il 2003 e il 2017.

Soprannominato "Big Cannon Ren", il magnate è noto per le sue critiche esplicite al Partito comunista cinese. Ren ha criticato il presidente cinese Xi, assunto posizioni in contrasto col vertice del partito e pubblicato articoli contro "i quattro principi cardinali", un riferimento allo stato di leadership incontrastata del Pcc. Il suo articolo più recente, che circola in rete da marzo, ha criticato i passi iniziali del governo nella gestione dell'epidemia di coronavirus e anche i modi in cui Pechino ha cercato di promuovere i suoi successi e l'espansione del potere di Xi. Senza mai nominarlo direttamente, aveva parlato di un "clown" assetato di potere e "determinato a fare l'imperatore".

Secondo quanto riferisce il "South China Morning Post" Ren, che fino al 2011 era presidente e capo del partito del gruppo Huayuan, un'impresa statale di Pechino, è stato accusato di utilizzare denaro pubblico per scopi personali e causando "enormi perdite" allo Stato. È stato inoltre accusato di "diffamare" l'immagine del Pcc e di essere stato "disonesto" nel corso delle indagini interne del partito. Secondo il giornale, gli amici affermano di aver perso i contatti con Ren a marzo e il mese successivo l'organismo anti-corruzione ha annunciato che Ren era sotto inchiesta. A luglio è stato espulso dal Partito comunista.

7 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views