Louvre, indagini a una svolta, il camion usato dai ladri era stato rubato: trovati casco, guanto e chiavi

Proseguono senza sosta le indagini sul sensazionale furto di gioielli nella Galleria d’Apollo del Louvre, avvenuto ieri mattina a Parigi. Secondo quanto rivelato dal quotidiano Le Parisien, gli investigatori della Brigade de répression du banditisme (BRB), in collaborazione con l’Office central de lutte contre le trafic de biens culturels (OCBC), hanno scoperto nuovi elementi che potrebbero condurre al commando responsabile del colpo, tuttora in fuga.
Tra gli oggetti recuperati figurano un casco da moto, un guanto e le chiavi di un camion con elevatore, utilizzato per raggiungere il balcone della celebre galleria. Tutti i reperti verranno ora analizzati dagli esperti della polizia scientifica, nella speranza di ricavare tracce utili all’identificazione dei ladri.

Stando a quanto riporta Le Parisien il dettaglio più sorprendente riguarda proprio la piattaforma elevatrice impiegata per introdursi nel museo: il mezzo era stato rubato nel Val-d’Oise a un privato cittadino che lo aveva messo in vendita sul sito Leboncoin. L’uomo, attirato in un finto appuntamento da falsi acquirenti, sarebbe stato aggredito e derubato. Solo dopo il furto al Louvre ha riconosciuto la propria attrezzatura nelle immagini diffuse dai media.
Un intreccio tanto audace quanto cinematografico, che sottolinea la complessità dell’operazione e il livello di preparazione del gruppo. Le autorità restano prudenti, ma non escludono che dietro il colpo possa esserci una rete organizzata di criminalità specializzata nel traffico di beni culturali.
In tutto, i gioielli della collezione di Napoleone e dell'imperatrice presi di mira dai ladri erano 23, otto dei quali sono stati effettivamente rubati. Dall'elenco ufficiale diffuso dal ministero della Cultura si tratta di un diadema, un collier e orecchini con due pietre della parure di zaffiri della regina Marie-Amélie e della regina Ortensia; un collier e un paio di orecchini della parure di smeraldi di Marie-Louise; una cosiddetta "spilla reliquia"; un diadema e un gioiello da corsetto dell'imperatrice Eugenia.
La corona dell'imperatrice, moglie di Napoleone III, è stata ritrovata poco dopo, abbandonata dai banditi durante la fuga ma danneggiata. Tipica nelle rappresentazioni delle corone imperiali, è composta da 1.354 diamanti e 56 smeraldi, secondo quanto risulta dalla descrizione che il Louvre diffonde online. Delle tre gemme più preziose esposte nella sala, il Régent – considerato il diamante più puro e più bello del mondo – non compare tra quelli portati via. Nella stessa galleria c'è anche il Sancy, diamante da 55,23 carati indossato durante l'incoronazione di Napoleone.