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Libia, il tribunale internazionale dell’Aia ordina l’arresto di Gheddafi

La Corte Penale Internazionale ha emesso oggi un mandato di cattura contro Mu’ammar Gheddafi per i crimini contro l’umanità commessi dal leader libico a partire dal 15 febbraio. L’ordinanza è stata letta oggi all’Aia durante un’udienza pubblica.
A cura di Cristian Basile
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gheddafi

La Corte Penale Internazionale dell'Aia ha ordinato oggi la detenzione del leader libico Mu'ammar Gheddafi, del suo secondogenito Saif al Islam e di suo cognato Abdulà al Senusi (capo dei servizi di intelligence di Tripoli), tutti accusati di aver commesso crimini contro l'umanità. In un'apparazione pubblica i giudici della corte penale internazionale hanno spiegato che l'accusa ha presentato prove sufficienti (si parla di 1.200 pagine di prove raccolte) per emettere il mandato di arresto contro Gheddafi contro due suoi stretti collaboratori, accusati di crimini contro l'umanità che sarebbero stati commessi in Libia a partire dallo scorso febbraio durante la rivolta che da allora sta scuotendo il paese magrebino.

Luis Moreno Ocampo, procuratore capo della Corte Penale Internazionale ha dichiarato di avere a disposizione "moltissime prove degli omicidi di dissidenti e civili" e che secondo le indagini "Gheddafi è il massimo responsabile dei crimini" colui che inoltre controllerebbe direttamente "le liste dei dissidenti che finiscono in carcere e che molto spesso scompaiono nel nulla". A suo figlio, Saif el Islam, il procuratore attribuisce il ruolo di "un primo ministro di fatto" che "da un'immagine moderna del regime ma che esegue tutti gli ordini del padre".

L'ordine di arresto potrebbe ostacolare le opzioni avanzate da alcuni governi per porre fine alla sanguinosa guerra civile libica e che contemplava l'esilio del leader libico, al poter da bene 42 anni. Inoltre anche se alcuni insorti accoglierebbero di buon grado l'uscita di Gheddafi dal paese per impedire che continui lo spargimento di sangue, la maggior parte dei ribelli vogliono che il capo del regime libico venga assicurato alla giustizia.

Intanto l'operazione militare internazionale cerca da ormai 100 giorni di rovesciare il regime di Gheddafi con le forze NATO che continuano a bombardare la Libia e le forze militari fedeli al rais nel tentativo di aiutare l'avanzata dei ribelli. I gruppi ribelli, infatti, controllano l'est del paese ed alcune zone dell'ovest proseguendo l'avanzata verso Tripoli, tanto che nella notte ci sono stati sconti violenti tra le milizie degli insorti e le truppe di Mu'ammar Gheddafi a circa 80 chilometri a sud della capitale.

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