L’Arabia Saudita sequestra giocattoli e vestiti arcobaleno: “Promuovono l’omosessualità”
Le autorità del ministero del Commercio dell'Arabia Saudita hanno compiuto un vero e proprio blitz in giro per i negozi che vendono giocattoli, vestiti e accessori per bambini. È successo pochi giorni fa. Il video, pubblicato sul profilo Twitter ufficiale, mostra dei funzionari delle istituzioni saudite al lavoro mentre sequestrano centinaia di oggetti colorati nei negozi della capitale Riyad. Il motivo? "Sono contrari alla fede islamica e alla morale pubblica e promuovono i colori omosessuali prendendo di mira le giovani generazioni", spiega uno dei funzionari coinvolti nell'operazione.
Tra gli oggetti sequestrati, come mostra il video, c'è veramente di tutto: dagli astucci alle t-shirt, dai fermagli per capelli ai cappellini. Tra l'altro per la maggior parte oscurati per non mostrare di cosa si tratti realmente. I negozi che vendevano questo tipo di merce, secondo quanto riporta la Bbc, dovrebbero anche essere sottoposti a una severa sanzione. Nel tweet si legge: "I nostri team di supervisione effettuano giri di controllo nei punti vendita, sequestrano e confiscano prodotti che contengono simboli anomali e che contraddicono il normale buon senso". Poi, confermano, "impongono sanzioni legali alle strutture che violano la regola".
Non si tratta di un caso isolato, visto che a dicembre scorso la stessa cosa è successa nel vicino Qatar. I funzionari locali, in quel caso, hanno sequestrato gli articoli arcobaleno perché "portavano avanti slogan contrari ai valori islamici". Insomma, per l'Arabia Saudita – che Renzi definì il centro del nuovo Rinascimento – si tratta dell'ennesima mossa illiberale, anche se di fatto non ci sono leggi ufficiali che vietano la vendita di oggetti arcobaleno. E la notizia arriva, tra l'altro, nei giorni in cui a Riyad è atteso in visita il presidente americano Joe Biden.