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La terra si è sollevata di oltre 4 metri: tutta la potenza del terremoto in Giappone

Il terremoto in Giappone ha sollevato il suolo di 4 metri e l’ha spostato lateralmente di un metro, come riporta la BBC. Il Paese del Sol Levante è notoriamente uno dei più colpiti dagli eventi sismici, anche e soprattutto per questo motivo è estremamente avanzato nel monitorare ciò che accade quando la terra trema.
A cura di Biagio Chiariello
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In alcuni punti il terreno si è sollevato di oltre 4 metri e si è spostato lateralmente di oltre un metro. Può essere vista tutta qui la potenza del sisma di magnitudo 7,5 che ha colpito il Giappone. A riportarlo è la BBC.

Non è la prima volta che la terra trema nel Paese del Sol Levante. Nel corso degli anni i terremoti sono stati numerosi e per questo motivo le autorità si sono dotate di sistemi estremamente avanzati nel monitorare ciò che accade quando avviene un terremoto.

Esiste una rete di stazioni GPS sparse in punti strategici di tutta la nazione. Quando si verifica un movimento tellurico, gli scienziati sono in grado di fornire subito i dati ad esso relativi, mostrando come il paesaggio si è deformato e spostato.

Nel frattempo, gli scienziati hanno tenuto d’occhio il Giappone anche dallo spazio, confrontando le immagini satellitari scattate prima e dopo il terremoto. Nel suo ultimo passaggio, la navicella spaziale ALOS-2 ha riferito che la distanza tra sé e il suolo si era ridotta poiché la superficie terrestre è stata letteralmente sollevata dalla forza del terremoto.

In particolare sul versante occidentale della penisola di Noto. Qui è stata registrata una magnitudo 7,6: la più alta registrata in tutta la penisola, da quando sono  iniziate le registrazioni nel 1885.

Ad ogni modo la Geospatial Information Authority of Japan (GSI) ha analizzato i dati GPS e il movimento più grande è stato registrato nella città di Wajima (Noto): si parla di uno spostamento laterale di circa 1,3 metri a ovest. Uno spostamento del terreno verso ovest di circa 1 metro è stato registrato nella città di Anamizu e di circa 80 centimetri nella città di Suzu, ha riferito l'emittente pubblica giapponese NHK. Ma come riferisce l'emittente britannica in alcuni punti il terreno si sarebbe alzato di oltre 4 metri.

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Vale la pena fare confrontare questo evento con il terremoto di M7.8 dell'anno scorso in Turchia e Siria. I due eventi erano sostanzialmente simili in termini di energia rilasciata, ma le vittime i sono state oltre 50mila. In Giappone al momento sono circa sessanta, mentre si continua a scavare tra le macerie.

La spiegazione della differenza è semplice: la preparazione.

Il Giappone si trova alla confluenza di quattro principali placche tettoniche. È una delle aree sismicamente più attive della Terra: circa il 20% dei terremoti globali di magnitudo 6.0 o superiore si verifica qui, con i sismometri che registrano eventi in media ogni cinque minuti. Il Giappone ha quindi investito molto per rendere resilienti le propria infrastrutture e la propria popolazione; ha norme severe per garantire che gli edifici possano resistere a forti terremoti e tiene regolarmente esercitazioni di emergenza.

Non è tutto. Il Paese nipponico dispone anche di uno dei sistemi di allerta precoce più avanzati al mondo. Gli scienziati chiaramente non possono prevedere i tempi e la portata di un terremoto, ma una volta avviati gli strumenti attiveranno notifiche che vanno dalle reti televisive a quelle radiofoniche passando soprattutto per i cellulari. Queste segnalazioni arriveranno per alcune persone distanti dall’epicentro anche fino a 10/20 secondi prima dell’inizio delle scosse più forti.

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