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Guerra in Ucraina

La Russia abbandona il Consiglio d’Europa, cosa significa e quali conseguenze ci saranno

La Russia ha deciso di abbandonare il Consiglio d’Europa, secondo il ministro degli Esteri Lavrov “il corso degli eventi è diventato irreversibile” e “i Paesi Nato e Ue cercano di trasformare la più antica organizzazione europea in un altro luogo dove esaltare i mantra della supremazia e del narcisismo dell’Occidente”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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La Russia ha abbandonato il Consiglio d'Europa. Cosa significa? E quali conseguenze ci sono per gli altri Paesi europei? Cominciamo con il fare un passo indietro: la Russia lascia il Consiglio d'Europa a circa due settimane dalla sua sospensione. Infatti, subito dopo l'invasione dell'Ucraina, il Comitato dei ministri aveva deciso di sospendere, con effetto immediato, la Federazione russa dai suoi diritti di rappresentanza nello stesso comitato e nell'Assemblea parlamentare: "La decisione di oggi significa che la Russia rimane membro del Consiglio d'Europa e parte delle sue convenzioni, compresa la Convenzione europea dei diritti dell'uomo – si legge nel comunicato diramato il 25 febbraio – La sospensione non è una misura definitiva ma temporanea, lasciando aperti i canali di comunicazione".

I canali di comunicazione, però, li ha voluti chiudere la Russia: "Il corso degli eventi è diventato irreversibile – si legge in una nota del ministro degli Esteri del Cremlino, Serghei Lavrov, diramata dalla Tass – e la Russia non ha alcuna intenzione di sopportare le azioni sovversive intraprese dall'Occidente, che spinge per un ordine basato sulle regole e sulla sostituzione del diritto internazionale calpestato dagli Stati Uniti e dai suoi satelliti". E ancora, secondo Lavrov il comportamento ostile dei Paesi europei e della Nato sta portando alla "distruzione del Consiglio d'Europa e dello spazio giuridico e umanitario in Europa".

"I membri dell'Unione Europea e della Nato, che sono ostili nei confronti della Russia – si legge ancora nella nota – stanno abusando della loro assoluta maggioranza nel Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa. La Russia non prenderà parte al tentativo di Nato e Ue nel trasformare la più antica organizzazione europea in un altro luogo dove vengono esaltati i mantra della supremazia e del narcisismo dell'Occidente. Lasciamo che si divertano tra loro senza la compagnia della Russia".

L'impatto simbolico di questa decisione della Russia è molto importante: il Consiglio d'Europa infatti – da non confondere con il Consiglio europeo, che fa parte invece delle istituzioni dell'Ue – conta 47 Stati membri e ha come obiettivo quello di tutelare i diritti umani, eliminare ogni discriminazione, rispettare la parità di genere e la libertà di espressione. Non a caso ha avuto un ruolo fondamentale sull'abolizione della pena di morte in tutti i Paesi che ne fanno parte.

Di fatto, in questo modo, la Russia esce dalla famosa Cedu: la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Oltre che ritirarsi dalla Carta a cui aderiscono i Paesi membri. Il Consiglio d'Europa, tra l'altro, è nato all'indomani della Seconda guerra mondiale. Per evitare che la storia si potesse ripetere.

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