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Conflitto Israelo-Palestinese

La polizia israeliana carica anche ai funerali della giornalista uccisa: colpiti i portatori della bara

Cariche della polizia israeliana sulla folla accorsa per partecipare ai funerali di Shireen Abu Akleh, uccisa da un colpo al viso mentre testimoniava un raid di Israele. Colpiti anche i portatori della bara che ha rischiato di cadere.
A cura di Chiara Ammendola
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La diretta di Al Jazeera e le cariche della polizia
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Le forze armate israeliane sono intervenute poco prima dell'inizio dei funerali della giornalista palestinese-americana Shireen Abu Akleh caricando con forza i presenti e colpendo le persone che stavano trasportando la bara della reporter di Al Jazeera. Il feretro proprio a causa delle cariche della polizia ha rischiato di cadere ancor prima dell'arrivo in chiesa.

Shireen Abu Akleh
Shireen Abu Akleh

I funerali di Shireen Abu Akleh si sono svolti questa mattina nella Chiesa dell’Annunciazione della Vergine nella città vecchia a Gerusalemme dove in centinaia sono accorsi per dare l'ultimo saluto alla reporter 51enne uccisa dalle forze armate israeliane mentre documentava un raid di Israele in un campo profughi a Jenin, in Cisgiordania. Abu Akleh è stata colpita da un proiettile in pieno viso ed è morta poco dopo essere arrivata in ospedale, mentre un altro giornalista palestinese che lavora per il quotidiano Al-Quds è stato ferito alla schiena. Poco prima dell'inizio dei funerali, secondo quanto riportato dalla stessa AL Jazeera, che ha testimoniato l'accaduto con una diretta televisiva, la polizia israeliana sarebbe intervenuta per impedire alle persone accorse per le esequie di camminare insieme al feretro, come è tradizione in Palestina.

Al Jazeera, così come l’Autorità palestinese che governa i territori della Palestina, ha accusato le forze di sicurezza israeliane di aver deliberatamente ucciso Abu Akleh, mentre secondo quanto riportato dalle forze armate di Tel Aviv, le indagini condotte dall'esercito israeliano sulla morte della giornalista di Al Jazeera avrebbero evidenziato che non è stato possibile "determinare se la donna sia stata uccisa da colpi di arma da fuoco israeliani o palestinesi". L'esercito ha riferito che uomini armati palestinesi a Jenin hanno sparato ripetutamente e incautamente contro un veicolo militare israeliano a circa 200 metri da dove la giornalista è stata colpita, e che i soldati israeliani hanno risposto al fuoco. I giornalisti palestinesi che erano con Abu Akleh nel momento dello sparo hanno detto che non c'erano uomini armati palestinesi o scontri nelle immediate vicinanze.

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