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Covid 19

La pandemia non è uguale per tutti: a New York 650 cadaveri ancora nei tir frigo senza sepoltura

Secondo le autorità di New York sono persone per le quali non si riesce a trovare i parenti o persone le cui famiglie non possono permettersi una sepoltura adeguata per mancanza di risorse economiche. Così da misura di emergenza quando gli obitori della Grande mela erano ormai saturi, quei camion sono diventati ormai la straziante quotidianità.
A cura di Antonio Palma
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La pandemia di coronavirus non è uguale per tutti neanche di fronte alla morte, a confermalo quanto sta accadendo a New York dove circa 650 cadaveri di persone morte sia per covid che per altre malattie nella prima ondata dei contagi da coronavirus sono ancora depositati nei camion frigo fatti arrivare in fretta e furia in primavera e parcheggiati in strada. Da misura di emergenza quando gli obitori della Grande mela erano ormai saturi, quei camion sono diventati ormai la straziante quotidianità. In quei congelatori, che fanno da triste scenario al lungomare di Brooklyn, ci sono i corpi senza vita di quelle persone che non hanno nulla, né soldi , né parenti su cui poter contare.

Secondo l'Office of Chief Medical Examiner della metropoli statunitense, sono persone per cui le autorità locali non riescono a trovare i parenti o persone le cui famiglie non possono permettersi una sepoltura adeguata per mancanza di risorse economiche. La stessa situazione a cui si era già assistito durante la primavera scora quando la città americana è stata devastata dal coronavirus con ospedali al collasso e mancanza di posti per i cadaveri. Tra aprile e maggio si decise di precedere a sepolture di fortuna sull'Isola di Hart, da sempre usata per seppellire corpi non identificati o non reclamati ma nemmeno questo pare sia servito. Funzionari locali hanno riferito al Wall Street Journal che non si è stato in grado di trovare i parenti di 230 persone morte ma per gli altri è la mancanza di soldi a impedire il trasferimento dei corpi e la sepoltura.

“L'isola dei morti”, così come è chiamata l'Isola di Hart, nel solo 2020 ha visto scavare oltre duemila tombe senza nome, più del doppio rispetto al 2019. Il problema dei servizi di sepoltura rimane gravissimo per la città di New York che ora teme una nuova ondata di decessi alla luce dell'incremento dei contagi da coronavirus registrato nelle ultime settimane. La scorsa settimana le autorità hanno chiuso e sequestrato un'impresa di pompe funebri di Brooklyn che ospitava dozzine di corpi in decomposizione all'interno di due camion fuori dall'attività perché la camera mortuaria aveva esaurito lo spazio.

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