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Covid 19

Italiani bloccati a Malta in quarantena covid, Farnesina: “Rientro impossibile anche per i negativi”

Il rientro in Italia per gli studenti bloccati a Malta in quarantena covid sarà impossibile prima dei 14 giorni. Lo conferma la Farnesina che è in costante contatto diretto con l’ambasciata italiana a Malta. “La normativa maltese non consente il ritorno nel nostro Paese, né per le persone positive né per i contatti stretti negativi” spiegano. Intanto per i ragazzi positivi sono arrivate le prime cure dopo giorni senza alcuna terapia.
A cura di Antonio Palma
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Si prevedono ancora lunghi i tempi di rientro degli italiani bloccati a Malta in quarantena covid, circa 120 persone e in gran parte ragazzi minorenni che partecipavano a corsi di lingua organizzati da college e scuole sull’Isola nel Mediterraneo. Dopo la decisione del governo locale di imporre loro una quarantena a causa di un focolaio di contagio da coronavirus proprio tra giovani e turisti, il nostro Ministero degli esteri si sta interessando della vicenda per prestare ogni aiuto possibile ma le norme locali al momento impediscono ogni rientro in Italia anche alle persone risultate negative al tampone. A confermalo è stata la stessa Farnesina che è in costante contatto diretto con l’ambasciata italiana a Malta.

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Al momento almeno 50 sono positivi, gli altri sono in isolamento per essere entrati in contatto con i compagni infetti. L’ambasciata ha “svolto passi di sensibilizzazione presso le competenti autorità locali, anche ad alti livelli, al fine di consentire il rientro in Italia di coloro che sono risultati negativi al tampone, ma per il momento la normativa maltese rimane confermata e non consente il ritorno nel nostro Paese, né per le persone positive né per i contatti stretti negativi, per 14 giorni”, hanno spiegato infatti dal Ministero degli Esteri, assicurando però che la Farnesina e l’Ambasciata d’Italia a Malta “sono state immediatamente informate e dal primo momento hanno fornito supporto diretto ai connazionali in loco, nonché alle famiglie in Italia”.

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L’ambasciata si è mobilitata inviando funzionari presso le strutture dove i nostri connazionali sono stati posti in isolamento fornendo loro beni di prima necessità. “Nonostante le condizioni sanitarie dei connazionali non destino preoccupazioni – fatta esclusione per pochi ricoveri a scopo cautelativo – l’Ambasciata si è impegnata affinché fosse messo a disposizione soprattutto dei connazionali più giovani personale medico secondo le esigenze” assicurano dalla Farnesina. Intanto, tramite l'Unità di Crisi della Farnesina, è stata attivata anche una collaborazione da remoto con l’Istituto Spallanzani, che si terrà in contatto con le controparti sanitarie maltesi per le cure del caso.

A confermare che le cure stanno arrivando è stato anche l’avvocato Erich Grimaldi, presidente del Comitato Cura Domiciliare Covid-19, a cui si è rivolto la madre di una ragazza di 17 anni di Portici, nella provincia di Napoli, tra gli studenti italiani contagiati. Proprio la donna, a Fanpage.it, aveva reso noto che la figlia e altri 20 studenti minorenni erano stati lasciati senza cure nei primi momenti del contagio e dell’isolamento. "I ragazzi sono stati contattati dai medici volontari i quali si sono attivati con i professionisti sanitari e farmacisti fino ad individuare quelli disposti a ricevere le ricette dall'Italia e consegnare i farmaci, dopo circa una settimana di isolamento senza alcuna terapia" ha detto l'avvocato Grimaldi.

Intanto continua a salire il bilancio dei nuovi contagi di Covid a Malta, che ieri ha registra 109 nuovi casi, il numero più alto dallo scorso marzo. Al momento sono 359 le persone malate nell’isola tra cui anche i ragazzi italiani studenti di una delle nove scuole di inglese dove si sono registrati focolai di Covid negli ultimi giorni. Di fronte all’aumento dei casi, il governo di Malta ha annunciato che dalla prossima settimana potranno entrare solo turisti che possono documentare l’avvenuta vaccinazione e che verranno temporaneamente chiuse le scuole di lingua inglese.

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