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“Israele ci ha dato cinque minuti per lasciare casa nostra, i bombardamenti su Gaza City sono pesantissimi”

L’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione del quartiere Al-Zaytoun di Gaza City, li dove viveva anche Mohamed Alamarin, il pizzaiolo di Gaza, che ora è costretto a vagare senza meta in cerca di un posto. Il suo racconto in esclusiva a Fanpage.it.
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Vaga tra le macerie di Gaza City, Mohamed Alamarin, conosciuto in Italia come il pizzaiolo della Striscia: "Cerco un posto per far dormire mia moglie e le mie figlie", ci dice al telefono tra il suono dell’artiglieria pesante e il ronzio costante dei droni.

"Alle 16:00 l'esercito israeliano mi ha mandato un messaggio dicendo che dovevo evacuare la mia casa nel quartiere di Al-Zaytoun" continua in una chiamata fatta a Fanpage.it alle 21 di ieri sera, l’ultima volta in cui l’abbiamo sentito: "Ci hanno dato cinque minuti per lasciare la casa, quindi sono scappato con le mie figlie e mia moglie, senza poter prendere niente, senza vestiti, senza le nostre cose. Avevamo già i droni quadricotteri sopra le nostre teste", continua.

I segni dell’escalation militare decisa da Netanyahu con l'ordine di "occupare tutta Gaza" sono già evidenti. I primi risultati di quello che la relatrice speciale dell’Onu Francesca Albanese ha definito come "la soluzione finale" –  sottolineando che di occupazione non si tratta dato che l'85 per cento della Striscia è già occupata dall'esercito israeliano –  sono pesantissimi attacchi su Gaza City, incessanti e sempre più violenti.

"Stanno bombardando fortissimo il quartiere di Al-Zaytoun, i bombardamenti sono pesantissimi, siamo in mezzo ai colpi dei carri armati, dei droni, degli aerei da guerra e gli spari dei cecchini", ha raccontato Mohamed sempre nella stessa chiamata, "la situazione qui è ogni secondo più difficile, l'esercito israeliano sta già occupando la parte est di Gaza city e parte della costa".

Intanto altre cinque persone sono morte di fame nelle ultime 24 ore, di cui due bambini. Martedì si sono spenti a causa della malnutrizione un bimbo di sei anni e un uomo di trenta, Wissam Abu Mohsen, ricoverato all’ospedale Nasser. Sono 227 persone in totale, inclusi 103 bambini, morte di fame dall’inizio dell’offensiva israeliana contro Gaza. E secondo l’Onu 300mila bambini rischiano di morire per malnutrizione acuta.

"Non ho più parole per descrivere quello che ci stanno facendo. Sto vagando senza sapere dove andare. Sono stanco, non ce la faccio più, ma non posso crollare perchè le mie figlie mi vedono", continua Alamarin, che da marzo 2024 aspetta di essere evacuato insieme alla moglie e alle sue quattro figlie piccole in Italia, il paese dove ha già vissuto e per cui ha già da mesi ottenuto un visto.

"Se sopravviviamo a questa notte", ha concluso ieri Mohamed, "domani proverò ad andare ad Al Masri con la mia famiglia. Proverò a trovare un posto dove mettere una tenda lì dove si ammasseranno tutte le persone che adesso stanno fuggendo da Al-Zeitun. Questa guerra e questo genocidio devono finire. Tutto ciò che sta distruggendo i nostri sogni, le nostre case e i nostri ricordi deve finire".

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