
Gli Stati Uniti avrebbero offerto ai militanti del gruppo militare palestinese un passaggio sicuro per uscire dalle aree della Striscia controllate da Israele alle zone sotto il controllo del gruppo, riporta Axios.
L'obiettivo sarebbe quello di stabilizzare il cessate il fuoco e liberare metà della zona controllata da Israele che ieri ha ricevuto i corpi di altri due ostaggi da parte del movimento: sono Amiram Cooper, 85 anni, e Sahar Baruch, 25. Nella Striscia rimangono i corpi di 11 ostaggi deceduti.
E sempre giovedì i media hanno parlato di due nuovi raid aerei israeliani nel sud della Striscia, malgrado il ripristino del cessate il fuoco seguito alla notte di sangue fra martedì e mercoledì con un tragico bilancio di oltre 100 morti, fra cui decine di bambini.
Media: "Per Protezione Civile Gaza 10mila dispersi sono sotto le macerie"
Si ritiene che oltre 10 mila palestinesi dispersi siano sotto le macerie di Gaza. Ad affermarlo è Ahmed Radwan, responsabile stampa della Protezione Civile Palestinese nella città meridionale di Rafah, che ha parlato ad Al-Aqsa TV dei continui sforzi per trovare le persone disperse nell'enclave. La notizia è riportata da Al-Jazeera. Secondo estratti dell'intervista condivisi dall'agenzia di soccorso su Telegram, Radwan ha affermato che oltre 200 palestinesi sono stati uccisi e circa 600 altri sono rimasti feriti dall'entrata in vigore dell'accordo di cessate il fuoco questo mese. "Le squadre di protezione civile non sono in grado di soccorrere tutti i feriti a causa della mancanza di attrezzature e della limitata disponibilità di forniture mediche", ha affermato, sottolineando che sono necessari macchinari pesanti per recuperare i corpi da sotto le macerie. Radwan ha anche affermato che Israele sta "deliberatamente" prendendo di mira i soccorritori, violando il diritto internazionale.
Croce rossa: "Resti di 3 ostaggi consegnati a Israele"
La Croce rossa a Gaza ha fatto sapere che sono stati consegnati "i resti di 3 ostaggi a Israele".
ProPal in corteo a Cuneo: "Embargo militare su Israele"
A Cuneo manifestano di nuovo gli attivisti del coordinamento Cuneo per Gaza. Gli organizzatori stimano oltre 150 partecipanti alla partenza del corteo che da piazza Europa si muove in direzione di piazza Galimberti. "Siamo qui per ogni vita spenta nell'indifferenza" spiegano i promotori della manifestazione in un comunicato, menzionando l'Ucraina e il Sudan: "Eppure ciò che sta accadendo in Palestina non è una guerra come le altre: è un genocidio, l'annientamento sistematico di un popolo". Dall'inizio del cessate il fuoco, denunciano gli attivisti, Israele ha violato la tregua più di 150 volte e ucciso oltre 125 persone solo lo scorso 28 ottobre: "Siamo qui per continuare a chiedere l'embargo militare e la fine della complicità dei governi con uno Stato che viola ogni principio del diritto".
Coloni israeliani appiccano il fuoco in Cisgiordania
Coloni israeliani hanno appiccato il fuoco ad alcune zone nei pressi della città palestinese di Sebastia, sulle colline di Samaria, nella regione di Nablus, in Cisgiordania. Lo riporta il quotidiano israeliano Ynet, citando fonti locali.
Media: "Israele si prepara a ricevere presunti resti di ostaggi stasera da Hamas"
Israele si sta preparando all'eventualità che il gruppo islamista palestinese Hamas possa trasferire alla Croce rossa i presunti resti di corpi di ostaggi deceduti nella Striscia di Gaza. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz, precisando che questi resti non sono stati identificati e non e' chiaro se appartengano a ostaggi israeliani. Le forze israeliane, citate da Haaretz, hanno dichiarato che alcuni dei corpi potrebbero includere i resti di ostaggi già restituiti a Israele, come accaduto nel caso di Ofir Tzarfati. Ieri, i corpi degli ostaggi Sahar Baruch e Amiram Cooper sono stati restituiti a Israele. Ne rimangono ancora 11 a Gaza.
Israele restituisce corpi 30 palestinesi morti in prigione
Israele ha consegnato alle autorità di Gaza i corpi di altri 30 palestinesi detenuti nelle sue prigioni, nell'ambito dell'accordo sul cessate il fuoco. Lo ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Safa. I corpi sono stati trasferiti all'ospedale Nasser della città di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Si tratta del quinto trasferimento di questo tipo, che porta il numero totale dei corpi restituiti a 225. Molti di essi presenterebbero – secondo la parte palestinese – segni di tortura ed esecuzione, come ustioni, mani e occhi legati. Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico The Guardian, Israele aveva già consegnato a Gaza almeno 135 corpi mutilati di detenuti palestinesi provenienti dalla base militare di Sde Teiman. Il giornale ha riferito che nelle fotografie in suo possesso i detenuti appaiono bendati e ammanettati.
Ragazzo di 15 anni ucciso da Idf in Cisgiordania
Un ragazzino di 15 anni è stato ucciso la notte scorsa a Silwad, vicino a Ramallah, durante scontri con le forze israeliane che avevano fatto irruzione nel villaggio. Secondo l'Idf il giovane, Yamen Hamed, aveva con se' "un oggetto che si sospettava fosse un ordigno esplosivo" ed e' stato "eliminato". Secondo l'agenzia Wafa, l'Idf ha bloccato l'arrivo di un'ambulanza che avrebbe dovuto soccorrere il ragazzo.
Presidente Libano: "Dialogo con Israele se c'è volontà reciproca"
Il presidente del Libano Joseph Aoun ha dichiarato che qualsiasi negoziato con Israele per porre fine ai raid contro il Sud del Paese dovrà essere basato su una volontà reciproca di arrivare a un accordo, ma al momento questa manca da parte israeliana. Lo ha affermato oggi dopo un incontro con il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, in visita a Beirut nell'ambito di un tour di quattro giorni in Medio Oriente "Il Libano è pronto a negoziare per porre fine all'occupazione israeliana – ha detto Aoun, secondo quanto riferisce Haaretz – ma qualsiasi dialogo non può essere unilaterale: serve una volontà reciproca, che al momento manca. Il formato, i tempi e il luogo dei colloqui saranno decisi più avanti". Ieri, i soldati israeliani hanno condotto un raro blitz di terra nel villaggio frontaliero di Blida, uccidendo un dipendente comunale. L'episodio ha suscitato proteste e condanne da parte delle autorità libanesi.
Media: "Due raid Idf su Libano meridionale, almeno un morto"
Secondo quanto riporta Al Jazeera, due attacchi israeliani hanno preso di mira il Libano meridionale, nonostante il cessate il fuoco in corso. Almeno una persona è stata uccisa durante l'attacco a Kunin e, finora, non sono state segnalate vittime nel secondo attacco a Nabatieh.
Hamas riprende ricerche corpi ostaggi oltre Linea Gialla
Hamas ha ripreso nel territorio controllato da Israele, oltre la Linea Gialla, le ricerche dei corpi degli ostaggi morti in prigionia. Lo riferiscono i media israeliani.
Israele, si dimette avvocata militare: diffuse video su abusi Idf
La principale avvocata dell'esercito, il maggiore generale Yifat Tomer-Yerushalmi, ha annunciato le sue dimissioni dalle Forze di difesa israeliane, riconoscendo di aver approvato la divulgazione di un video di sorveglianza del centro di detenzione di Sde Teiman, che avrebbe mostrato soldati che maltrattavano gravemente un detenuto palestinese l'anno scorso. L'avvocato generale militare Tomer-Yerushalmi era in congedo dalle Idf da quando, all'inizio di questa settimana, la polizia ha avviato un'indagine penale sulla fuga di notizie del video di sorveglianza. Prima dell'annuncio delle sue dimissioni, il ministro della Difesa Israel Katz aveva affermato che Tomer-Yerushalmi sarebbe stata licenziata, anche se non è chiaro se Katz abbia l'autorità di licenziare ufficiali militari. "L'avvocato generale militare si è dimesso, e giustamente", ha dichiarato Katz in una dichiarazione successiva. "Chiunque diffonda accuse di violenza sessuale contro i soldati dell'Idf non è degno di indossare l'uniforme dell'esercito israeliano", ha aggiunto.
Erdogan: "Hamas si attiene a tregua, Israele cerca di violarla"
"Hamas è stata meticolosa nel rispettare l'accordo (di cessate il fuoco per Gaza), mentre Israele sembra cercare una scusa per violarlo e riprendere i suoi massacri". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, sottolineando "la pessima reputazione di Israele nel mantenere le promesse". Intervenendo a Istanbul al forum di Trt World, la versione internazionale della tv di Stato turca, Erdogan ha accusato ancora una volta Israele di utilizzare "la fame" dei palestinesi come un'arma e di volere nascondere la realtà uccidendo giornalisti nella Striscia di Gaza. "Le armi nucleari sono in Israele; le bombe più potenti sono in Israele. Israele ha la capacità di colpire Gaza quando e come vuole. Come può essere considerato innocente?", ha aggiunto il leader turco.
Hamas riprende ricerche corpi ostaggi in zona nel sud controllata da Israele
Il movimento islamista palestinese Hamas ha ripreso le ricerche dei corpi degli ostaggi deceduti nella Striscia di Gaza oltre la "Linea gialla", nel territorio controllato dalle Forze di difesa israeliane (Idf). Lo ha confermato una fonte di alto livello di Hamas all'emittente panaraba satellitare di proprietà qatariota Al Jazeera, spiegando che miliziani del braccio armato del gruppo islamista e membri della Croce rossa si sono recati nella zona orientale di Khan Yunis, nel sud di Gaza, per cercare i corpi degli ostaggi israeliani. È la prima volta che ad Hamas viene permesso di accedere in zone controllate dalle Idf per operazioni di questo tipo dopo l'attacco mortale di martedì scorso contro militari israeliani a Rafah. Quel giorno, l'emittente israeliana Channel 12 aveva riportato che, durante le ricerche precedenti all'interno delle aree controllate dalle Idf, Hamas aveva recuperato delle armi.
Il ministro degli Esteri francese: "Cessate il fuoco sia ristabilito al più presto"
Il cessate il fuoco a Gaza è "minacciato" e deve essere "ripristinato il prima possibile". A chiederlo è stato il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot, durante una riunione del governo.
"La nostra priorità è far parte del sistema messo in atto dagli americani per stabilizzare l'enclave", ha spiegato la portavoce dell'esecutivo, Maud Bregeon, nel riferire le parole del ministro.
"Allo stesso tempo, stiamo discutendo con gli americani il mandato della futura Forza Internazionale di Stabilizzazione e spingendo i palestinesi a formare rapidamente il comitato per la gestione di Gaza", ha aggiunto.
Ente Anp: "Israele ha eretto quasi 1.000 cancelli, barriere e muri dal 7 ottobre 2023"
Israele ha eretto quasi 1.000 cancelli, barriere e muri nelle città e nei villaggi della Cisgiordania dall'inizio delle operazioni militari nella Striscia di Gaza, il 7 ottobre 2023. Lo riferisce la Commissione per la resistenza al muro e agli insediamenti, un organo dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp, con sede a Ramallah, in Cisgiordania).
Con precisione, secondo l'ente dell'Anp, Israele ha installato 916 cancelli, barriere e muri dal 7 ottobre 2023, tra cui cancelli metallici posizionati all'ingresso di molti villaggi e città e all'interno delle città, bloccando l'accesso in entrata e in uscita. In alcuni casi, i militari israeliani sono di stanza presso di essi.
In base a quanto riportato dalla Commissione, i cancelli hanno orari di apertura irregolari, alcuni rimangono chiusi per giorni, e alcune persone dormono a casa di amici o parenti o li aggirano a piedi. Da parte loro, le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano che i cancelli non sono destinati a limitare la libertà delle persone, ma piuttosto a "gestire e monitorare".
Altre barriere includono blocchi di cemento posizionati lungo i marciapiedi per prevenire attacchi con auto-ariete, frequentemente lanciati contro militari e civili israeliani.
Un funzionario delle Idf anonimo, citato dai media internazionali, ha detto che le forze israeliane operano in una "complessa realtà securitaria" in Cisgiordania, dove i "terroristi" si inseriscono all'interno della popolazione e "di conseguenza, ci sono checkpoint dinamici e sforzi continui per monitorare i movimenti in varie aree".
Arrivati aiuti umanitari dall'Arabia Saudita alle famiglie sfollate a Khan Yunis
Il Centro saudita di aiuti umanitari e soccorso Re Salman (KSrelief) ha distribuito ieri aiuti alimentari alle famiglie sfollate nella zona di Al Mawasi, a Khan Younis, nella Striscia di Gaza, nell'ambito della campagna di raccolta fondi dedicata ad aiutare il popolo palestinese nell'enclave. Lo riporta l'agenzia di stampa saudita "Spa".
Il ministro della Difesa israeliano: "A Gaza ci attendono molte sfide, non ci fermeremo"
Con la fine degli intensi combattimenti nella Striscia di Gaza ci attendono ancora "molte sfide" ma Israele "non si fermerà" finché non le avrà vinte.
Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, intervenendo alla cerimonia di consegna dei diplomi ai cadetti che hanno completato il corso di formazione per ufficiali delle Forze di difesa israeliane (Idf), riportato dal quotidiano The Times of Israel.
"Si prevede che gli intensi combattimenti nella Striscia di Gaza finiranno, ma ci attendono ancora molte sfide su diversi fronti e non smetteremo di agire finché non le avremo vinte", ha detto Katz, precisando che Israele non si fermerà "finché non realizzeremo gli obiettivi generali che ci siamo prefissati: la smilitarizzazione di Gaza e lo smantellamento delle armi di Hamas, insieme alla completa distruzione dei tunnel del terrore".
Il ministro israeliano ha infine sottolineato che Tel Aviv "insisterà per la piena attuazione dell'accordo e non si fermerà finché non riporteremo a casa, per la sepoltura in Israele, tutti gli ostaggi caduti, compresi comandanti e soldati".
Onu: "Le operazioni umanitarie a Gaza sono ancora limitate"
Le operazioni umanitarie nella Striscia di Gaza restano fortemente limitate nonostante il cessate il fuoco in corso, ha affermato giovedì un portavoce delle Nazioni Unite, citando le continue restrizioni israeliane e i danni alle infrastrutture. Lo riporta Wafa.
"L'Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) afferma che l'intensificazione delle operazioni umanitarie continua nonostante il cessate il fuoco, ma resta limitata dalle restrizioni in corso e da altri impedimenti", ha detto il vice portavoce delle Nazioni Unite Farhan Haq in una conferenza stampa.
Secondo l'Ocha, per tre giorni consecutivi i convogli di aiuti hanno dovuto affrontare ripetuti ordini di deviazione da parte di Israele, costringendoli a utilizzare il corridoio di Filadelfia lungo il confine con l'Egitto prima di dirigersi verso nord attraverso la stretta e congestionata strada costiera.
"Questa strada è stretta, danneggiata e molto congestionata. Gli spostamenti sono rimasti lenti, anche dopo che il Programma Alimentare Mondiale ha riparato la strada. Sono necessari ulteriori attraversamenti e percorsi interni per ampliare le operazioni di raccolta e risposta", ha detto Haq.
Portavoce Ue su Gaza "Seguiamo la situazione, tutti rispettino la tregua"
"L'Ue sta seguendo con attenzione gli eventi verificatisi ieri a Gaza. Ribadiamo il nostro appello a tutte le parti affinché continuino a rispettare il cessate il fuoco e invitiamo urgentemente tutte le parti a impegnarsi pienamente ad attuare tutte le fasi del piano volto a porre fine al conflitto a Gaza, nonché a cessare tutte le azioni che potrebbero compromettere la fattibilità del cessate il fuoco".
Lo ha dichiarato il portavoce della Commissione europea per gli Affari esteri, Anouar El Anouni, nel briefing quotidiano con la stampa. "Ribadiamo che non esiste una soluzione militare a questo conflitto. È ora di porre fine al ciclo di violenza, morte e distruzione", ha concluso.
Procuratrice militare isrealiana presenta dimissioni a capo di Stato maggiore
La procuratrice militare generale israeliana, Yifat Tomer-Yerushalmi, ha presentato una lettera di dimissioni al capo di stato maggiore delle Forze di difesa d'Israele (Idf), Eyal Zamir. Lo riferisce il quotidiano The Times of Israel.
Poco prima il ministro della Difesa Israel Katz aveva dichiarato che Tomer-Yerushalmi sarebbe stata licenziata per il suo presunto coinvolgimento nella fuga di notizie di un video di sorveglianza del centro di detenzione di Sde Teiman, nel deserto del Negev, vicino al confine con la Striscia di Gaza, che mostrerebbe i militari delle Idf mentre abusavano di un detenuto palestinese l'anno scorso.
Media: "Stati Unitit contro il piano di Israele su aiuti a Gaza"
Gli Stati Uniti si sono opposti al piano presentato da Israele per la distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. L'Idf e la controversa Gaza Humanitarian Foundation (GHF) hanno proposto, scrive Haaretz, un piano che prevede la creazione di 10-20 punti di distribuzione lungo la cosiddetta Linea Gialla, il confine temporaneo lungo il quale sono schierate le Idf.
Il piano è sostenuto dagli stessi funzionari che avevano spinto per l'operatività del GHF a Gaza che si è però rivelata deficitaria e ha causato parecchie uccisioni di palestinese in fila per il cibo. La vicinanza alla Linea Gialla consentirebbe presumibilmente all'Idf di garantire la sicurezza delle operazioni del Ghf.
Media libanesi: "Per disarmare Hezbollah si propone modello Gaza"
Gli Stati Uniti e Israele stanno intensificando le pressioni per ridisegnare gli equilibri nel sud del Libano, puntando alla demilitarizzazione dell'area e al disarmo del movimento sciita Hezbollah. Lo scrivono stamani i media di Beirut, citando fonti diplomatiche occidentali in Libano dopo la visita nei giorni scorsi nel paese dell'inviata americana Morgan Ortagus.
Il quotidiano L'Orient-Le Jour afferma, citando le fonti, che la proposta avanzata dagli Stati Uniti prevede la creazione di una zona cuscinetto, definita da Washington "zona economica", gestita da una forza internazionale incaricata di amministrare il territorio al confine con Israele.
In una fase successiva, l'idea è di istituire un "comitato internazionale" che supervisioni un "organo tecnocratico libanese" responsabile degli affari politici locali, un modello simile a quello discusso per la Striscia di Gaza.
Israele restituisce i resti di 30 palestinesi in cambio della salme dei due ostaggi
Israele ha restituito i resti di 30 palestinesi in cambio delle salme dei due ostaggi ricevute ieri, Amiram Cooper e Sahar Baruch.
Lo ha reso noto il complesso medico Nasser di Khan Yunis all'Afp spiegando che "i corpi di 30 prigionieri palestinesi sono stati ricevuti dalla parte israeliana come parte dell'accordo di scambio".
In base alla tregua, Israele dovrà restituire 15 resti palestinesi per ogni ostaggio israeliano deceduto riconsegnato da Hamas. Il numero dei resti palestinesi restituiti alle autorità a Gaza sale così a 225.
Scontri con Idf in Cisgiordania, ucciso 15enne palestinese
Un 15enne palestinese, Yamin Samed Hamed, è morto per le ferite riportate dopo essere stato colpito in scontri con l'Idf in Cisgiordania, nel villaggio di Silwad a est di Ramallah.
Secondo testimoni citati dall'agenzia di stampa palestinese Wafa, i soldati israeliani avrebbero impedito all'ambulanza di raggiungere il ragazzo gravemente ferito. Solo in seguito, riferiscono sempre testimoni, le Idf hanno dato l'autorizzazione per il trasferimento del ferito all'ospedale di Ramallah.
Usa al lavoro su forza internazionale da inviare a Gaza
Washington prepara il dispiegamento di una forza internazionale a Gaza nelle prossime settimane, con truppe arabe e straniere; prevista la formazione di polizia palestinese per la sicurezza futura. Lo riferiscono fonti alla Tv Al Arabiya.
Intanto, l'esercito israeliano intensifica le operazioni: bombardamenti e demolizioni a Khan Yunis (Sud), spari su tende sfollati a Shujaiya e Jabalia (Nord).
Wafa: "Tre palestinesi uccisi in nuovi attacchi a Gaza"
Tre palestinesi sono stati uccisi venerdì nella Striscia di Gaza, in violazione del cessate il fuoco, mentre le forze israeliane hanno continuato a colpire diverse aree dell'enclave, secondo quanto riferito da fonti mediche locali. Lo scrive l'agenzia di stampa Wafa.
Tra le vittime figura il giovane Hamdi Ahmad Al-Breim, rimasto ucciso quando aerei israeliani hanno bombardato la sua abitazione nel quartiere di Musabbah, nella città di Abasan Al-Kabira, a est di Khan Younis, nel sud della Striscia. Un altro palestinese, Mohammad Salem Qudeih, è morto a causa delle ferite riportate in un precedente attacco israeliano che aveva colpito una tenda di sfollati nella zona di Al-Mawasi, sempre nei pressi di Khan Younis.
La terza vittima è un uomo colpito a morte da soldati israeliani in via Al-Jalaa, nel centro di Gaza City, secondo testimoni e fonti locali. Durante la notte, sempre secondo la Wafa, le forze israeliane hanno inoltre fatto esplodere diverse abitazioni a est di Gaza City e di Khan Younis, provocando forti detonazioni udite in tutta l'area.
Le unità navali israeliane hanno infine aperto il fuoco al largo della costa di Gaza City, secondo le stesse fonti.
Wp: "Anche un rapporto ufficiale Usa certifica violazione dei diritti umani a Gaza"
Per la prima volta dall'inizio della guerra tra Hamas e Israele a Gaza un organismo di controllo del governo statunitense ha certificato la gravità delle azioni dei militari dello Stato ebraico all'interno dell'enclave. Lo riporta il Washington Post rivelando l'esistenza di un rapporto classificato redatto dall'Ufficio dell'ispettore generale del Dipartimento di Stato.
Il documento evidenzia che unità militari israeliane hanno commesso "centinaia" di potenziali violazioni delle leggi statunitensi sui diritti umani nella Striscia, che richiederebbero al Dipartimento di Stato "diversi anni" per venire esaminate.
Questo dossier top-secret è stato compilato nell'ambito delle verifiche sulla compatibilità dell'assistenza degli Usa a Israele in rapporto a quanto dettato dalle leggi Leahy, la storica normativa che vieta l'assistenza alla sicurezza degli Stati Uniti alle unità militari straniere accusate in modo credibile di gravi violazioni dei diritti umani.
Identificati i corpi dei due ostaggi restituiti ieri: sono Amiram Kuper e Sahar Baruch

Nella tarda serata di ieri Israele ha annunciato di aver identificato i corpi degli ostaggi restituiti ieri da Hamas.
"A seguito del processo di identificazione condotto dall'Istituto Nazionale di Medicina Legale", l'esercito israeliano ha reso noto che "giovedì le famiglie degli ostaggi deceduti Amiram Kuper e Sahar Baruch che i loro resti sono stati rimpatriati in Israele", ha dichiarato l'ufficio del Primo Ministro in una nota.
Sahar Baruch fu rapito dal kibbutz Beeri il 7 ottobre 2023 e portato a GAZA, dove però perse la vita nel corso di un'operazione di salvataggio fallita da parte dell'esercito due mesi dopo. Aveva 25 anni. Amiram Kuper, 85 anni, era stato rapito insieme alla moglie Nourit dalla loro casa nel kibbutz.
Il movimento islamista palestinese ha finora restituito i resti di 17 dei 28 corpi che si trovavano ancora a GAZA e che avrebbero dovuto essere restituiti all'inizio della tregua, sostenendo che localizzare i resti è "complesso e difficile" nel territorio devastato.
Guterres (Onu): "Israele e Hamas rispettino gli accordi"
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, vuole vedere a Gaza le parti "fare tutto il possibile per rispettare i propri impegni previsti dall'accordo di cessate il fuoco".
Parlando della restituzione dei corpi degli ostaggi israeliani da parte di Hamas, il portavoce dell'Onu ha ricordato che le Nazioni Unite "non sono tra le parti che stanno mediando questo accordo".
"Lasciamo ai mediatori – ha aggiunto – il compito di decidere quali passi successivi intraprendere. Tuttavia, li incoraggiamo a fare tutto il possibile per trovare soluzioni pratiche che permettano di attuare pienamente le condizioni del cessate il fuoco".
Programma alimentare mondiale: "Al via gli aiuti a Gaza"
Il Programma alimentare mondiale ha annunciato la riattivazione dei suoi canali di distribuzione a Gaza. Oltre mezzo milione di persone, ha dichiarato il portavoce Onu, ha ricevuto assistenza alimentare attraverso 43 punti di distribuzione generali.
"Si tratta – ha aggiunto – di un aumento significativo, anche se copre ancora solo circa il 35% dell'obiettivo mensile di 1,6 milioni di persone".
In un post sui social media, il Programma alimentare mondiale ha sottolineato che "i pacchi alimentari familiari sono una ancora di salvezza e che ripristinare l'accesso al cibo essenziale è fondamentale".