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Iraq, trovata una fossa comune dell’Isis: dentro 130 cadaveri

Macabra scoperta in villaggio a sud della città di Sinjar, appena liberato dall’occupazione dei jihadisti: le forze curde hanno trovato una fossa, all’interno almeno un’ottantina di corpi di donne e ragazze, probabilmente della minoranza yazidi.
A cura di Biagio Chiariello
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Una fossa comune contenente i resti di almeno 130 persone (50 maschi, e 80 tra donne e ragazze) della minoranza Yazidi è stata scoperta dai miliziani curdi peshmerga nel nord-ovest dell'Iraq, a Sinjar, recentemente liberata dall'occupazione dello Stato islamico. Secondo le dichiarazioni del presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno, Masoud Barzani “Le vittime sono state tutte probabilmente uccise nell'agosto del 2014, quando i jihadisti dell'Isis si impadronirono di Sinjar, massacrando migliaia di appartenenti a questa minoranza da loro giudicata ‘eretica’ e riducendo a schiave sessuali molte donne”.  Lo stesso Barzani nei giorni scorsi aveva annunciato la vittoria sull’Isis nella città di Sinjar in una conferenza stampa trasmessa in diretta dal monte Kursi, che domina la città a nord. “Uccidere queste innocenti è uno dei crimini commessi dallo Stato islamico contro i curdi yazidi”, ha aggiunto Qasim Simo, leader dell'apparato di sicurezza di Sinjar. In un filmato postato da Rudaw si vedono brandelli di abiti, scarpe, banconote, monili e altri oggetti appartenuti alle vittime e ritrovati nella fossa, tra cui un bastone per aiutarsi a camminare. Altre centinaia di cadaveri erano stati rinvenuti già nell’estate del 2014 in fosse scavate nei dintorni di Sinjar.

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