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Indiani contro Trump: “Non venga nei nostri territori, porta il Coronavirus”

Diversi gruppi di nativi americani stanno pianificando proteste per la contestata visita di Trump al Monte Rushmore in South Dakota. In particolare secondo il presidente dell’Oglala Sioux tribal council, la visita di Trump al monumento aumenterebbe il rischio coronavirus per i nativi visto che arriva nel mezzo di una pandemia ancora in corso.
A cura di Antonio Palma
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Indiani d’America contro il Presidente Donald Trump che si appresa a visitare il monumento nazionale del Monte Rushmore in South Dakota alla vigilia dell'Independence Day. Diversi gruppi di nativi americani infatti stanno pianificando proteste per la contestata visita di Trump al monumento scolpito nelle Black Hills nell’ambito di una iniziativa che prevede anche uno spettacolo pirotecnico e una esibizione aerea. In particolare a scagliarsi contro Trump è stato il presidente dell'Oglala Sioux tribal council, il consiglio di una delle tribù di nativi americani Lakota. Secondo Julian Bear Runner, infatti la visita di Trump aumenterebbe il rischio coronavirus rappresenta un rischio per la sicurezza dei nativi visto che arriva nel mezzo di una pandemia ancora in corso.

“La visita di Trump è un problema di sicurezza non solo per la mia gente ma per tutte le persone nelle Grandi Pianure. Abbiamo risorse così limitate a Black Hills e stiamo già assistendo a crescenti infezioni” ha spiegato il capo indiano in una intervista al Guardian, avvertendo: “Meglio se no viene perché se verrà qui provocherà proteste. Le persone vorranno esercitare i loro diritti e non vogliamo vedere nessuno farsi male o che le terre vengano distrutte".

Secondo lo stesso leader indiano, la visita del Presidente all’enorme monumento che commemora quattro suoi predecessori, rappresenta anche una violazione degli storici trattati tra il governo Usa e i nativi americani per governare le sacre Black Hills. Per Julian Bear Runner Trump avrebbe dovuto chiedere il permesso dei sette governi tribali Sioux per arrivare in zona. "Quella montagna  aveva già un significato spirituale prima che gli occidentali arrivassero ad occupare il nostro territorio", ha ricordato Bear Runner, aggiungendo: “La terra è giustamente nostra e non abbiamo ceduto le Black Hills. Sarebbe sbagliato per me come leader tribale rimanere diplomatico. Consideriamo le sculture un simbolo del tentativo di spazzarci via e di dire che ci hanno conquistato"

La protesta degli indiani contro Trump arriva dopo mesi di crescenti tensioni tra i nativi americani e lo stato del Dakota del Sud sul potere giurisdizionale di isolare i territori indiani per fermare la diffusione del coronavirus. Nei mesi scorsi gli indiani avevano anche imposto blocchi sulle vie di accesso ai territori poi rimossi dalle autorità governative.

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