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Incidenti 737 Max: perché la colpa è di Boeing, secondo il Congresso Usa

L’inchiesta della commissione parlamentare degli Stati Uniti sui due incidenti mortali costati la vita a 346 persone coi 737 Max (il Lion Air 610 precipitato il 29 ottobre 2018 e l’Ethiopian Airlines 302 del 10 marzo 2019). “Culmine orribile di errori, difetti di ingegneria e cattiva gestione”.
A cura di Biagio Chiariello
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“Boeing ha fallito nella progettazione e nello sviluppo del 737 Max e la Federal aviation administration (Faa) ha fallito nella supervisione del Boeing e nella certificazione dell’aeromobile”. È quanto si legge nel rapporto conclusivo di un’inchiesta parlamentare statunitense durata 18 mesi sugli incidenti del 737 Max della Boeing che hanno ucciso 346 persone nel giro di 5 mesi, il primo nell’ottobre 2018 e il secondo nel marzo 2019. Secondo il rapporto conclusivo del Congresso USA, gli incidenti “non sono stati il risultato di un singolo guasto, errore tecnico o di un evento gestito male”. Bensì il "il culmine orribile di una serie di ipotesi tecniche errate da parte degli ingegneri della Boeing, una mancanza di trasparenza da parte della direzione di Boeing e una supervisione gravemente insufficiente da parte della FAA". Durissima l’affondo della commissione anche nei confronti della stessa l’agenzia che regola l’aviazione civile negli Stati Uniti: “Il fatto che un aereo conforme abbia subito due incidenti mortali in meno di cinque mesi è una chiara prova che l’attuale sistema di regolamentazione è fondamentalmente difettoso e deve essere riparato”.

Gli incidenti

Il Boeing 737 Max del volo Lion Air 610 decollato da Giacarta, Indonesia, il 29 ottobre 2018, si è inabissato appena lasciata la città uccidendo sul colpo 189 persone. Pochi mesi dopo, il 10 marzo 2019, la dinamica si ripete con un altro velivolo dello stesso tipo quando il volo Ethiopian Airlines 302 partito da Addis Abeba, Etiopia, si schianta al suolo (157 vittime). Le circostanze di questo incidente erano simili a quelle che aveva coinvolto il Lion Air. A quel punto tutti gli enti di sicurezza volo del mondo avevano deciso di lasciare a terra i 737 Max. Da quel momento il produttore Boeing è sotto indagine negli Stati Uniti da parte della Camera, del Senato, dell’ispettore generale del Dipartimento dei trasporti, del Dipartimento di giustizia e dell’FBI. Si indaga soprattutto su come il 737 Max abbia ottenuto la certificazione di sicurezza per operare nel 2017 e giudicato affidabile da continuare a volare anche dopo Lion Air di ottobre incidente in Indonesia.

Le accuse

Ora l'analisi dettagliata della House Transportation Committee in 238 pagine con decine di interrogatori, colloqui e oltre 600mila pagine di documenti, inchioda Boeing e Federal Aviation Administration (FAA). In particolare, il rapporto afferma che Boeing ha fatto “ipotesi di progettazione e prestazioni errate” in relazione al funzionamento del sistema di sicurezza chiave, il Mcas, che è direttamente legato agli incidenti dei voli di Lion Air e di Ethiopian Airlines.  Non solo. Perché l’azienda ha anche “omesso informazioni cruciali” relative al “Mcas” sia alla Faa, sia ai clienti e ai piloti.

La replica

Boeing replica al rapporto sostenendo in una nota di “aver collaborato pienamente fin dall’inizio” e di aver “imparato molte lezioni difficili dagli incidenti e dagli errori che abbiamo commesso”. “Il design rivisto del MAX ha ricevuto un’intensa revisione interna e normativa, tra cui oltre 375.000 ore di ingegneria e di test e 1.300 voli di prova”, ha comunicato Boeing in una nota. “Una volta che la Faa e altri regolatori avranno stabilito che il Max può tornare in servizio in sicurezza, sarà uno degli aerei più esaminati nella storia e noi abbiamo piena fiducia nella sua sicurezza”.

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