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Incendio traghetto Corfù, il capitano intervenuto per primo: “Così abbiamo salvato 278 persone”

È stata una nave della Guardia di Finanza la prima a soccorrere i 278 passeggeri a bordo del traghetto in fiamme a largo di Corfù, in Grecia. A raccontare a Fanpage.it l’intervento è stato il capitano Simone Cristalli: “Quando siamo arrivati le fiamme erano altissime”
A cura di Giorgia Venturini
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"Le fiamme erano alte. La prima persona che abbiamo soccorso era un passeggero caduto in mare, poi abbiamo caricato sulla nostra nave le persone a bordo della scialuppa", così a Fanpage.it il capitano della Guardia di Finanza Simone Cristalli, comandante del pattugliatore "Monte Sperone" delle Fiamme Gialle, il primo, insieme al suo equipaggio, a soccorrere i passeggeri della traghetto Euroferry Olimpia che ieri 18 febbraio ha preso fuoco al lago dell'isola greca di Corfù. La nave del comandante Cristalli era la più vicina, così è stata la prima a intervenire. Quella notte sono state salvate 278 persone grazie all'intervento dei militari italiani. La autorità greche, incaricate dei successivi soccorsi e indagini, hanno riferito che potrebbero esserci 12 dispersi, si tratterebbe di autisti di camion rimasti sui mezzi. Sono in corso ora tutti gli accertamenti.

Capitano Cristalli, come siete intervenuti sul luogo dell'incendio?
Tutto è iniziato intorno alle 4.16 di ieri mattina quando, durante la nostra attività di ascolto radio, abbiamo sentito una chiamata tra il comandante del traghetto e l'autorità marittima greca. Il comandante ha dichiarato di avere un incendio a bordo, così aveva deciso di dichiarare l'abbandono nave. Noi ci trovavamo a un paio di miglia dalla nave. Così subito siamo intervenuti.

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Siete stati i primi a intervenire?
Sì, la nave di cui sono comandate è dotata di due gommini che, in caso di necessità, possiamo far calare in mare e procedere con i soccorsi. Ieri quando abbiamo sentito la chiamata eravamo a circa 30 miglia dal porto di Corfù, eravamo partiti da qui alle 23 del 17 febbraio.

Come ha coordinato i soccorsi?
Una volta sentito che il comandante del traghetto aveva dichiarato l'abbandono nave ci siamo avvicinati il più possibile, poi abbiamo calato i due gommini a nostra disposizione che si sono avvicinati alla nave in fiamme. La prima persona che abbiamo soccorso era un passeggero che era in acqua e successivamente abbiamo visto che una donna stava scendendo dalla nave, abbiamo immediatamente recuperato anche lei. Gli altri passeggeri erano sulle scialuppe di salvataggio del traghetto. Noi ci siamo occupati di condurre poi le scialuppe verso la nostra nave e di far salire a bordo tutte le persone.

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Oltre a voi sono intervenute altre navi in soccorso?
Essendo l'unica nave nelle vicinanze l'attività marittima greca, come disposto dalla Convenzione internazionale di Amburgo sul salvataggio in mare, mi ha nominato coordinatore sul posto. Pochi minuti dopo sono intervenute anche quattro barche della Guarda Costiera greca che ho impiegato per la ricerca di dispersi e di eventuali naufraghi in mare.

Una volta sul posto che situazione avete trovato?
Noi ci siamo avvicinati mantenendo sempre una distanza di sicurezza. Le fiamme erano alte. In queste specifiche attività noi siamo addestrati bene, riusciamo a mantenere il controllo e a non lasciare spazio alle troppe emozioni. Così siamo riusciti a salvare i naufraghi. Abbiamo operato rapidamente, concentrandoci sul fare bene.

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Avete soccorso persone ferite?
Solo un passeggero del traghetto ha avuto problemi respiratori, forse dovuto al fatto che avesse respirato troppo fumo. Ho cercato subito tra le persone che avevo a bordo il medico che quella notte era in servizio sul traghetto: il passeggero è stato visitato. Non era in gravi condizioni, ma ho deciso ugualmente di trasportarlo il più velocemente possibile al porto di Corfù tramite una delle navi della Guardia Costiera greca.

Quante persone avete salvato?
Ho caricato a bordo 244 persone, di cui una è il passeggero che abbiamo immediatamente portato a terra. Altre 34 persone le ho fatte salire su una vedetta della Guardia Costiera greca. Una volta a bordo abbiamo portato i naufraghi a Corfù dove sono continuate le attività di soccorso a terra.

Dalle prime informazioni ci sarebbero 12 dispersi, forse non hanno fatto in tempo a scappare dalle fiamme
Purtroppo abbiamo saputo. Noi abbiamo operato nell'attività di soccorso in quella specifica fase, ora non siamo coinvolti nelle ricerche successive che sono in mano alle autorità greche. Molto probabilmente hanno aperto delle indagini.

Le sono successi altri soccorsi simili nella sua carriera?
Dal 2012 lavoro in Sicilia, sono stato a Palermo, a Catania e a Messina. Situazioni simili non mi erano mai accadute, ma spesso in mare salviamo vite soprattutto in contesti legati all'immigrazione. Siamo talmente rodati come equipaggio che fortunatamente i soccorsi li facciamo in modo rapidi e con successo. Mi è capitato che in un mese ho fatto quattro-cinque interventi di soccorso in mare.

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Che tipo di attività la Guardia di Finanza svolge in mare?
La Guardia di Finanza dal 2017 è stata nominata unica forza di polizia operante in mare. Quindi abbiamo compiti legati ai reati economici e finanziari e altre attività legate ai soccorsi. Chiunque va per mare, se ci sono situazioni in cui la vita è in pericolo si ha l'obbligo di intervento come previsto dal codice della navigazione. Noi come Gruppo di Messina operiamo in alto mare e ci concentriamo soprattutto sull'immigrazione irregolare e traffico di stupefacenti.

Per l'intervento di ieri sono arrivati i complimenti del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Sì. Mi ha chiamato il comandante generale della Guardia di Finanza estendendomi i ringraziamenti di Mattarella: è stato un onore.

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