In Brasile il coronavirus è la terza causa di morte dopo cancro e infarto
Con 310.087 casi confermati e 20.047 morti il Brasile è la terza nazione del mondo per numero di contagi di coronavirus alle spalle di Stati Uniti e Russia: nel paese la situazione è drasticamente peggiorata nelle ultime settimane e solo nelle ultime 24 ore sono stati registrati 1.188 decessi e 18.500 nuovi contagi. "Merito" anche della grave sottovalutazione del problema da parte del presidente Jair Bolsonaro, che in questi mesi non ha lesinato battute sprezzanti nei confronti della pandemia costringendo ben due ministri della salute del suo governo a rassegnare le dimissioni. Che le cose stessero precipitando pericolosamente era infatti chiaro, a dimostrarlo ci sono ora anche i dati del Ministero della Salute brasiliano: il covid-19 è la terza causa di morte al giorno in Brasile dopo i tumori e le cardiopatie ischemiche e provoca più vittime del diabete e di altre malattie come ictus e il cancro al seno.
Dal giorno in cui è stata riscontrata la prima vittima, ovvero il 17 marzo, la sars-cov2 ha provocato mediamente 308,41 morti al giorno. Paragonando questo dato con la media dei decessi nel 2018, si scopre che l'insieme delle neoplasie ha causato ogni giorno 624,43 morti mentre la cardiopatia ischemica 315,94 morti giornalieri. Alle spalle del coronavirus le principali cause di morte in Brasile sono le malattie cerebrovascolari come l'ictus, il diabete, le aggressioni (55 decessi al giorno), le infezioni alle vie respiratorie, gli incidenti stradali, il cancro al seno e quello a trachea, bronchi e polmoni.
Il covid-19 ha causato finora oltre 20mila morti in Brasile, ma si tratta di un dato in costante aumento e che avrebbe potuto essere scongiurato se il governo avesse preso sul serio le conseguenze della pandemia imponendo il lockdown delle attività economiche ed altre misure di distanziamento fisico.