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Il pasticcio inglese sui numeri del Coronavirus: 16.000 casi “scomparsi” per colpa di Excel

È polemica nel Regno Unito dopo che circa 16.000 casi di Coronavirus sono stati persi nelle statistiche a causa di un “problema tecnico”, con altre migliaia di contatti potenzialmente infetti che non sono stati rintracciati. L’errore sarebbe stato causato da un foglio Excel contenente i risultati di laboratorio che ha raggiunto le dimensioni massime e non è stato aggiornato.
A cura di Susanna Picone
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Circa 16.000 casi di contagio non registrati. A causa di un "problema tecnico" nel Regno Unito migliaia di casi di Coronavirus sono scomparsi dalle statistiche. Un problema tecnico che ora è stato risolto secondo quanto comunicato dalle autorità, ma che ha causato appunto un ritardo nella pubblicazione di una serie di dati e anche la possibilità che un numero di persone potrebbe essersi contagiate a causa di questi casi di cui si erano perse le tracce. L'episodio – emerso venerdì scorso – in sostanza aveva portato a un buco di quasi 16.000 casi nell'aggiornamento del conteggio del National Health Service, il servizio sanitario britannico, e del sistema di tracciamento. Pur con i numeri poi corretti, il rischio è ora che oltre 50.000 persone potenzialmente contagiate non siano state contattate rapidamente con la richiesta di isolarsi.

L’ultimo aggiornamento arrivato dal Regno Unito parla di 22.961 casi di Coronavirus in 24 ore, un numero molto alto che comprenderebbe appunto anche i 15.841 riportati in Inghilterra nel periodo tra il 25 settembre e il 2 ottobre ma scomparsi dalle statistiche, e 33 decessi. Sabato invece il Regno Unito ha registrato la cifra di 12.872 nuovi contagi in un solo giorno, quasi il doppio del bilancio segnalato il giorno prima. Con questi ultimi numeri, il totale dei casi di Covid-19 dall'inizio dell'epidemia nel Paese ha superato i 500.000 secondo il conteggio dell'università americana Johns Hopkins. I decessi sono stati in tutto 42.440, il numero più alto in Europa. “La strada può essere ancora accidentata, fino a Natale e oltre”, ha messo in guardia il primo ministro Boris Johnson.

Ha confermato l'errore sul numero dei contagi da Covid-19 il ministro del Lavoro Therese Coffey, che ha puntato il dito contro "il guasto tecnico" e ammesso che la conseguenza è che ci potrebbero essere persone che avrebbero dovuto isolarsi e non l'hanno fatto perché ignare del risultato positivo del tampone. Boris Johnson ha tentato di ridimensionare l'errore affermando che "altri numeri erano più in linea con le previsioni".

Ma cosa è successo realmente nel Regno Unito? Qual è stato il problema che ha provocato la “scomparsa” di circa 16.000 casi di Coronavirus? Secondo la ricostruzione dei media britannici, si ritiene che il paradossale errore sia stato causato da un foglio di calcolo Excel contenente i risultati di laboratorio che ha raggiunto le dimensioni massime e non è stato aggiornato. Questo vuol dire che, oltre ai numeri già diffusi, esistono appunto 15.841 casi positivi con date tra il 25 settembre e il 2 ottobre. Una situazione che ha scatenato nuove polemiche sulla gestione del contrasto alla pandemia. Il ministro della Sanità Matt Hancock dovrà aggiornare il parlamento a riguardo.

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