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Il Parlamento europeo ha respinto l’emendamento sul finanziamento comunitario ai muri anti migranti

Arriva il “No” del Parlamento europeo all’emendamento proposto da Identità e Democrazia (ID) e dal Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei (ECR), di cui fanno parte rispettivamente Lega e Fratelli d’Italia che chiedeva alla Commissione di finanziare i muri alle frontiere dell’Ue per impedire l’ingresso dei migranti.
A cura di Annalisa Girardi
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Il Parlamento europeo ha respinto un emendamento che chiedeva alla Commissione di finanziare i muri alle frontiere dell'Ue per impedire l'ingresso dei migranti in territorio comunitario. Si tratta di un emendamento presentato da Identità e Democrazia (ID) e dal Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei (ECR), di cui fanno parte rispettivamente Lega e Fratelli d'Italia, alla risoluzione in tema di migrazioni legali: la richiesta all'esecutivo Ue era quella di "finanziare barriere fisiche alle frontiere esterne dell'Unione per impedire l'ingresso illegale di migranti, come richiesto da dodici Stati membri". Hanno votato a favore 167 eurodeputati, mentre i voti contrari sono stati 507. Tra questi ultimi quelli dei gruppi Socialisti e democratici (S&D, di cui fa parte il Pd), del Partito popolare europeo (PPE, a cui è iscritta Forza Italia) e quelli degli eurodeputati M5s che attualmente non sono iscritti ai gruppi.

Dei muri alle frontiere si è tornati a parlare specialmente in queste settimane, con l'intensificarsi della crisi migratoria in Bielorussia. Entro la fine del prossimo anno la Polonia ha annunciato che costruirà una barriera alta 5,5 metri e lunga 180 chilometri per non permettere ai migranti di oltrepassare il confine ed entrare così in territorio comunitario.

Sul finanziamento tramite bilancio comunitario alla costruzione di recinzioni e barriere lungo i confini ad inizio novembre aveva aperto anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nelle scorse settimane durante un evento a Berlino proprio in occasione dell'anniversario della caduta del muro che divideva la capitale tedesca durante la Guerra Fredda. L'Europarlamento ha però ora respinto questa proposta, anche con il voto dei Popolari che inizialmente parevano invece essere a favore. "È in corso una guerra ibrida, non dobbiamo essere ingenui. Lituania, Lettonia e gli altri Paesi meritano il nostro pieno sostegno, inclusi i fondi per un confine fisico, se necessario", aveva commentato il capogruppo del PPE, Manfred Weber, allo scoppio della crisi al confine tra Polonia e Bielorussia.

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