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Covid 19

Il numero dei nuovi casi Covid nel mondo si è stabilizzato dopo due mesi: lo dice l’Oms

Dopo due mesi di crescita a causa della circolazione della più trasmissibile variante Delta, i nuovi casi di Covid nel mondo sembrano essere arrivati ad una sorta di “plateau”. È quanto emerge dal report settimanale sulla situazione epidemiologica globale realizzato dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Se nell’area del Mediterraneo e in Cina la situazione si è stabilizzata, osservate speciali sono l’Australia e la Nuova Zelanda.
A cura di Ida Artiaco
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Dopo due mesi di crescita, il numero dei contagi Covid nel mondo sembra essersi stabilizzato raggiungendo quello che i tecnici chiamano "plateau". È quanto ha reso noto l'Organizzazione mondiale della Sanità, riportando oltre 4,5 milioni di nuovi casi e 68mila decessi globali la scorsa settimana, in leggero aumento rispetto agli oltre 4,4 milioni di casi e 66mila morti segnalati nei sette giorni precedenti. Era da metà giugno che non si assisteva ad una situazione del genere. Secondo l'Oms, c'era già stato un precedente plateau dei contagi nel mondo a maggio, poi da giugno, complice la maggiore circolazione della più trasmissibile variante Delta, la curva epidemiologica aveva ripreso a salire quasi ovunque, prima di far registrare un ulteriore trend in calo.

Il paese che la scorsa settimana ha fatto registrare il più alto numero di contagi restano gli Stati Uniti, con 1,02 milioni nuovi casi, in aumento del 15% rispetto alla settimana precedente, seguiti da Iran, India, Regno Unito e Brasile. A livello continentale, il Pacifico occidentale e le Americhe hanno registrato il maggiore incremento dei casi la scorsa settimana, rispettivamente del 20% e dell'8%. Secondo l'Oms, il sud-est asiatico e il Mediterraneo orientale hanno invece riportato un calo delle infezioni. A preoccupare è soprattutto la situazione che si sta verificando in Australia, alle prese con una significativa circolazione della variante Delta: negli ultimi 7 giorni il numero di casi giornalieri del Paese ha ripetutamente raggiunto nuovi massimi, superando il precedente record dell'agosto dello scorso anno. Le infezioni stanno aumentando anche in Nuova Zelanda, nonostante il Paese abbia imposto un blocco a livello nazionale dopo aver confermato un solo caso di Coronavirus trasmesso localmente la scorsa settimana. Chris Hipkins, ministro neozelandese che si occupa della gestione dell'emergenza Coronavirus, ha dichiarato che la mutazione del virus individuata per la prima volta in India nei mesi scorsi "fa sembrare tutte le nostre protezioni esistenti meno adeguate e meno robuste. Di conseguenza, stiamo esaminando le prossime mosse da fare".

Sempre nel suo rapporto settimanale, l'Oms ha sottolineato che l'emergere di nuove varianti di Covid-19 preoccupanti, inclusa la variante Delta, ha evidenziato la necessità di velocizzare le campagne di vaccinazione, nonché l'importanza di mantenere le misure sociali che ormai tutti conoscono, in primis l'uso della mascherina e il distanziamento. Gli esperti hanno anche citato uno studio inglese che mostra come un ritardo nell'abolizione di queste restrizioni sia riuscito a ridurre il picco dei ricoveri giornalieri di quasi tre volte. "Il rilassamento delle misure sociali dovrebbe quindi essere attentamente e cautamente bilanciato rispetto ai livelli di copertura vaccinale e alla circolazione delle varianti di preoccupazione", ha scritto l'Organizzazione mondiale della Sanità.

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