1.163 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Guerra in Ucraina

“I russi usano bombe termobariche contro i civili”: la denuncia di una ragazza di Kiev a Fanpage.it

“Non conosco più data e giorno della settimana, ma so per certo che è il sempre il giorno di questa terribile guerra”. A raccontare i giorni di guerra a Fanpage.it è una ragazza di Kiev. Che poi denuncia: “I russi stanno usando bombe termobariche contro i civili”.
A cura di Giorgia Venturini
1.163 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

È il sesto giorno di bombardamenti in Ucraina. Kiev si prepara all'assedio: la Colonna di mezzi militari russi lunga 60 chilometri arriverà a breve nella capitale. Nessuno qui si aspettava la guerra eppure da un giorno con l'altro è diventata realtà. I bombardamenti continuano ora dopo ora: si fermeranno solo quando Putin otterrà il riconoscimento della Crimea e la neutralità dell'Ucraina. Intanto i civili vivono ore di terrore. Chi può scappa e cerca di raggiungere il confine con gli altri Paesi d'Europa, chi non può resta in città. E denuncia come riesce quanto sta accadendo. A Kiev però si è persa la condizione del tempo: "Non conosco più data e giorno della settimana, ma so per certo che è il sempre il giorno di questa terribile guerra", così racconta nella tarda sera di ieri 28 febbraio a Fanpage.it Oksana Gurtovaya, una ragazza di Kiev dove prima dello scoppio della guerra lavorava come organizzatrice di eventi. Prima che tutto si fermasse sotto il rumore delle bombe.

"Il primo giorno sono stata svegliata alle 5 di mattina dalla telefonata di un amico che mi diceva che Lviv era sotto attacco da parte della Russia – racconta – Non avevo una valigia pronta perciò la prima cosa che ho fatto è stata preparare uno zaino e chiamare i miei parenti. Erano tutti sotto shock, nessuno credeva a quello che stava succedendo". Poi tiene a precisare: "Il nostro è un paese pacifico, non abbiamo mai avuto intenzione di combattere né di entrare a far parte della Russia. Abbiamo scelto la nostra indipendenza, siamo un bellissimo paese di persone buone. Non potevamo crederci. Per tutto il giorno abbiamo cercato di gestire questo stato d'animo e di organizzare la nostra vita in questa nuova realtà". E alla domanda se può lasciare la città risponde così: "Ho avuto e ho ancora la possibilità di lasciare Kiev, ma non voglio. Cerco di aiutare nel modo in cui posso qui".

"Ogni giorno la mia città, Kiev, e molte altre città ucraine, sono attaccate dalle truppe russe. I russi usano bombe, razzi e diversi tipi di artiglieria. Oggi una delle nostre città più grandi, Kharkhiv è stata attaccata dai russi coi missili Grad. Li hanno lanciati su edifici civili. Non riesco a capire il perché. Molte persone sono morte. Tra loro anche bambini. I Grad sono missili d'attacco: queste armi non possono essere usate contro edifici civili". Ma cosa sono i razzi Grad? Sono le bombe termobariche: i russi sono in grado di spararne 40 in meno di 20 secondi. Questi razzi sono meno precisi di altri, ma sono in grado di distruggere intere aree urbane. I russi li chiamano "grandine": questo vuol dire che possono piovere bombe come una grandinata. E proprio queste bombe i russi li stanno usando contro la seconda città più grande dell'Ucraina.

"Putin deve rispondere di questo, per la morte di queste persone e per aver distrutto le città ucraine. A kiev dove mi trovo ora non riusciamo a dormire da quando la guerra è iniziata". I cittadini si rifugiano dove possono: chi nelle stazioni delle metro chi nelle cantine di casa. Si scappa dalle bombe. "Solo ieri abbiamo sentito 8 sirene d'allarme che ci esortavano a cercare un rifugio. Da due giorni c'è il coprifuoco durante il quale non si può uscire in strada. I negozi sono stati chiusi e adesso non tutti sono aperti. E ieri abbiamo avuto anche la possibilità di andare in un negozio e comprare i beni di prima necessità". Intanto la notte non si dorme più, intanto i russi sono alle porte della capitale. Chi è rimasto in città è pronto a difendere il proprio Paese. Poi Oksana denuncia e lancia un appello: "Non so perché l'Europa e la Nato non chiudano ancora il cielo per ripararci dalle bombe".

1.163 CONDIVISIONI
4230 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views