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Guerra in Ucraina

Quanto stanno guadagnando i produttori di armi dalla guerra in Ucraina

L’Occidente invia sempre più armi in Ucraina, per sostenere Kiev nella sua resistenza contro l’invasione russa. Il settore della difesa e l’industria bellica aumentano così i loro profitti.
A cura di Annalisa Girardi
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Fare la guerra costa. E quindi c'è anche chi ci guadagna: i produttori di armi. Per la prima volta nella sua storia l'Unione europea ha annunciato il finanziamento di armi all'Ucraina per rispondere agli attacchi russi. Ben 450 milioni di euro per l'acquisto di armi letali e 50 milioni per materiale militare non letale. A cui aggiungere poi le iniziative dei singoli Paesi. L'Italia, da parte sua, ha annunciato di stanziare 12 milioni di euro per la fornitura di equipaggiamento bellico a Kiev. Non c'è quindi da stupirsi se le maggiori società occidentali che operano nell'industria bellica abbiano visto le loro azioni crescere nel loro mese, nonostante tutti i principali indici registrassero numeri negativi.

Secondo quanto riporta Fortune Italia, nel 2020 la spesa globale per gli armamenti ha superato i duemila miliardi di dollari. Quasi il 40% di questa cifra, 780 miliardi circa, sono stati speso dagli Stati Uniti. La Russia, invece, ne ha spesi circa 61 miliardi. Se guardiamo ai Paesi Nato, ognuno spende circa il 2% del proprio Pil in armi: in ogni caso, è importante sottolineare, è una quota in crescita.

Ma chi sono i produttori di armi che stanno aumentando i loro profitti? La maggior parte delle industrie belliche è statunitense: gli Usa sono infatti il maggior esportatore mondiale di armi. E i clienti di Washington sono gli alleati della Nato. Il secondo esportatore è la Russia, ma dalla fine della guerra fredda, via via che i Paesi dell'ex blocco sovietico si avvicinavano a quello occidentale, i flussi sono diminuiti.

Insomma, il settore della difesa non sembra conoscere crisi. "Anche l’Italia, nell’ambito delle decisioni assunte dall’Unione Europea e dopo i previsti passaggi istituzionali nazionali, invierà sistemi d’arma ed altri equipaggiamenti militari in favore delle Forze Armate ucraine. Una risposta importante che da il segno della concreta solidarietà all’Ucraina. Chi voleva dividerci è rimasto deluso. La NATO è più forte, l’Europa più unita", ha concluso ieri il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in videoconferenza con i ministri della Difesa dell’Ue per il Consiglio affari esteri in formato difesa.

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