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Gli scienziati inglesi contro il governo: “Johnson vuole far infettare più persone possibili”

Robert West, membro del SAGE, Gruppo scientifico di consulenza per le emergenze del governo, ha dichiarato che l’esecutivo guidato da Boris Johnson starebbe deliberatamente causando un aumento delle infezioni tra la popolazione giovanile nel tentativo di raggiungere un alto livello di immunità di comunità.
A cura di Davide Falcioni
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Boris Johnson
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Robert West, membro del SAGE, Gruppo scientifico di consulenza per le emergenze del governo, ha dichiarato che l'esecutivo guidato da Boris Johnson starebbe deliberatamente causando un aumento delle infezioni tra la popolazione giovanile nel tentativo di raggiungere un alto livello di immunità di comunità. Lo scienziato – psicologo della salute e docente all'University College London – ha dichiarato che le riaperture di lunedì 19 luglio e la rimozione di tutte le principali restrizioni adottate fino a quel momento per limitare la diffusione dell'epidemia hanno un solo scopo: "Il governo ha deciso di far infettare quante più persone possibile, il più rapidamente possibile, usando la retorica sulla cautela come un modo per dare la colpa ai cittadini per le conseguenze dei loro comportamenti". Secondo West "sembra che il governo giudichi politicamente conveniente lasciar contagiare le persone e causare gravi danni al sistema sanitario". Insomma, secondo lo scienziato -componente del ristretto gruppo di consulenti di Boris Johnson – quello del governo inglese sarebbe stato un rischio calcolato: lasciar correre il virus, scatenare una grande ondata di infezioni e raggiungere l'immunità di gregge sommando i guariti ai vaccinati. La soglia di persone "immuni" da raggiungere non è ancora stata chiarita, ma con  la variante Delta dovrebbe aggirarsi intorno all'85% della popolazione. I ministri del governo inglese hanno tuttavia sempre negato che la loro intenzione sia quella di raggiungere l'immunità di comunità lasciando infettare milioni di cittadini.

In Inghilterra milioni di persone in isolamento: scaffali supermercati vuoti e ospedali in affanno

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Intanto, a pochi giorni dalle riaperture, gli effetti si vedono già: dopo la rimozione dell'obbligo di indossare mascherine e di rispettare il distanziamento sociale i contagi sono aumentati e milioni di persone sono in isolamento domestico: questo sta avendo effetti concreti evidenti. Tutte le principali catene di supermercati si sono scusate per gli scaffali vuoti in quella che ormai è stata ribattezzata ‘pingdemic', ovvero la ‘pandemia' causata dall'obbligo di mettersi in isolamento. Tesco, Sainsbury's e Waitrose hanno tutti confermato che stanno avendo problemi: un numero crescente di personale e autisti delle consegne sono chiusi nelle rispettive case perché entrati in contatto con qualcuno positivo Covid-19. Alcune pompe di benzina BP e negozi hanno già chiuso: è il caso di Iceland, una catena di surgelati, che ha reso noto di avere 1.000 dipendenti – il 4% della sua forza lavoro – bloccati tra le mura domestiche. La situazione più preoccupante è però negli ospedali, dove cresce il numero di medici e infermieri in isolamento con relative carenze sull'assistenza ai pazienti. A casa si sono chiusi, tra gli altri, il premier Boris Johnson, il Lord Cancelliere, Rishi Sunak, e il ministro della Salute, Sajid Javid.

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