Gli ospedali francesi si preparano alla guerra: pronti a curare fino a 15mila soldati in caso di conflitto

Lo scenario di una guerra imminente non è così lontano secondo il governo di Parigi, che con una circolare del ministero della Salute vuole predisporre posti letti aggiuntivi per eventuali soldati feriti.
Una circolare, datata 18 luglio, inviata dal ministero della Salute francese alle agenzie regionali della sanità sul territorio, dà disposizioni di preparare, in collaborazione con il ministero della Difesa, l'installazione di strutture che permettano agli ospedali civili di accogliere un eventuale afflusso importante di militari feriti in Europa. Del documento ha dato notizia il settimanale Le Canard Enchainé. Nel documento si indica anche una scadenza precisa: entro marzo 2026. Un orizzonte temporale che lascia in tendere che la Francia non è così ottimista davanti alle tensioni geopolitiche legate ai fronti di guerra aperti, a Gaza e in Ucraina, e allo stallo nei negoziati di pace, che fino ad ora non hanno portato a un cessate il fuoco.
Cosa prevede il piano francese per gli ospedali in caso di guerra
Il settimanale francese fa sapere che il progetto include centri di smistamento di feriti a livello regionale, pronti a ricevere militari di ritorno dal fronte, dirottandoli verso gli ospedali civili più adatti e più vicini, con l'obiettivo di rimpatriarli verso il loro paese di origine una volta ristabiliti.
A livello nazionale, lo stato francese, agendo in coordinamento con la Nato e l'Unione europea, si preparerebbe ad uno scenario che consente il ricovero "di 100 pazienti al giorno per 60 giorni consecutivi su tutto il territorio", con "picchi di attività che possono raggiungere 250 pazienti al giorno per 3 giorni consecutivi", si legge nel testo della circolare, di cui Le Canard Enchainé ha preso visione. Nelle previsioni peggiori, l'indicazione è di considerare in totale l'afflusso di 15mila soldati feriti, che andrebbero presi in carico.
La ministra della Salute, Catherine Vautrin, ha detto che l'iniziativa fa parte della necessità di anticipare la preparazione di "stock strategici, come per le epidemie".
"Ricordatevi – ha detto la Vautrin nei giorni scorsi alla radio RMC – per il Covid non c'erano più parole abbastanza dure per criticare l'impreparazione del paese. È del tutto normale che il paese anticipi le crisi, le conseguenze di quanto succede. Fa parte della responsabilità delle amministrazioni centrali", ha spiegato.
In base al documento, la Francia prevede anche la creazione di centri medici nelle vicinanze delle stazioni degli autobus e dei treni, degli aeroporti e dei porti per "consentire il reinserimento dei soldati stranieri nei loro paesi di origine".
Nel testo si parla anche del fatto che il personale sanitario dovrà essere formato a lavorare "nel settore della medicina riabilitativa", e pronto a operare "in un periodo di guerra segnato dalla scarsità di risorse e dall’aumento dei bisogni". Bisognerà essere preparati anche a gestire “disturbi post-traumatici", e ad arruolarsi nel Servizio sanitario dell’esercito, "indipendentemente dal settore di attività".
Il precedente del manuale di sopravvivenza per i francesi
L'iniziativa si colloca in continuità con un'altra, arrivata nel marzo scorso, quando il governo annunciò la distribuzione di un "manuale di sopravvivenza" destinato a tutti i cittadini, allo scopo di fornire strumenti utili per affrontare emergenze di vario genere, comprese catastrofi naturali, incidenti industriali, epidemia, fughe radioattive, attacchi terroristici e anche conflitti armati sul suolo nazionale. Su quest'ultimo punto il Secrétariat général de la défense et de la sécurité nationale (Sgdsn), incaricato di preparare il manuale, aveva provato a minimizzare, sottolineando che in alcun modo bisogna avere un approccio allarmistico rispetto a questa eventualità.