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Francia paralizzata dai ‘gilet gialli’. Manifestante investita e uccisa

Una manifestante dei “gilet gialli” che stanno bloccando le strade in Francia, in protesta contro il caro carburanti, è stata “investita e uccisa da una automobilista” nella Savoia, nel sud-est della Francia, a Pont-De-Beauvoisin. Lo riferisce il ministero dell’Interno. Non è l’unico incidente legato ai blocchi stradali.
A cura di Biagio Chiariello
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Dramma alla manifestazione dei ‘gilet gialli' in Francia. A poche ore dall'inizio della protesta che sta paralizzando il Paese, il ministro dell'Interno transalpino Christophe Castaner ha confermato che un'auto ha "investito e ucciso" una manifestante. La tragedia a Pont-de-Beauvoisin nell'Isère, in Savoia. Alla guida della vettura pare ci fosse una donna che stava portando sua figlia in ospedale. Presa dal panico quando i dimostranti hanno iniziato a sbattere contro la sua auto, ha accelerato finendo per investire una manifestante. Ora è sotto choc e risulterebbe in stato di fermo. Il blocco stradale, in quel punto, non era stato autorizzato dalle autorità.

Altri incidenti sono avvenuti nel nord del Paese, con qualche ferito leggero. Sulla tangenziale di Besancon, nell'est, un automobilista esasperato ha fatto inversione di marcia provocando un incidente con due feriti.

I ‘giubbotti (o gillet) gialli' sono un movimento orizzontale, senza oggetto sociale. Hanno annunciato ieri il blocco delle strade e i punti strategici in tutta la Francia in una "mobilitazione generale" senza precedenti contro l'aumento dei prezzi del carburante, deciso dal governo per diminuire le emissioni di Co2. E questa mattina sono passati dalle parole ai fatti: oggi molte autostrade risultano deserte, i manifestanti hanno allestito circa un migliaio di blocchi sparsi per il Paese. Si parla di almeno 50mila attivisti, secondo i dati dello stesso ministero dell'Interno. Una protesta durissima che punta il dito contro il caro carburanti, ma si traduce in un attacco diretto al presidente Emmanuel Macron. Il costo del gasolio, per fare un esempio, solo quest'anno è salito del 23%. Oltre 800mila persone hanno firmato una petizione online contro gli aumenti. Il premier Edouard Philippe ha comunicato le prime misure per venire incontro agli automobilisti, incluso un finanziamento di 4mila euro per le famiglie meno abbienti per sostituire auto diesel di modelli più vecchi.

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