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Francia, auto bruciate e scontri in piazza contro il disegno di legge a tutela della polizia

In Francia continuano le proteste contro la violenza della polizia. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il pestaggio del produttore nero Michel Zecler, fermato e aggredito da tre agenti perché non stava indossando la mascherina. La violenza è stata documentata e diffusa online grazie a un video che è valso la sospensione dei tre agenti. Quanto accaduto ha riacceso i riflettori sulla proposta di legge per tutelare la polizia.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Introdurre tra i reati punibili per legge la diffusione di video o immagini in grado di "danneggiare l'integrità fisica e morale" della polizia. Proteste in tutta la Francia sabato scorso per la nuova proposta di legge sulla sicurezza secondo la quale sono punibili coloro che pubblicano video o immagini per segnalare presunti soprusi della polizia in cui sia riconoscibili il volto o il nome dell'agente ritratto. Diverse le manifestazioni in tutte le maggiori città del Paese.

Per i manifestanti, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il pestaggio subito alcuni giorni fa a Parigi da Michel Zecler, un uomo fermato dagli agenti perché non indossava la mascherina nei pressi della sua abitazione. I tre agenti di polizia che lo hanno picchiato sono poi stati sospesi, ma le proteste non si sono fermate. Proprio a Parigi è stato organizzato il corteo più ampio: secondo il ministro dell'Interno si sono radunate circa 46mila persone. La manifestazione è stata generalmente pacifica, ma non sono mancati momenti di tensione con alcuni gruppi di manifestanti che hanno incendiato un'auto e una filiale della Banca di Francia, scontrandosi poi con la polizia. Sono rimasti feriti 23 membri delle forze dell'ordine e non è ancora chiaro il bilancio dei civili feriti o arrestati durante il corteo, disperso con dei cannoni ad acqua intorno alle 19.

La posizione di Macron: "Riscrittura del testo"

Il presidente Emmanuel Macron ha dovuto presto esprimersi su quanto sta accadendo in Francia. Non ha commentato le manifestazioni o gli scontri con la polizia, ma ha dovuto annunciare un passo indietro rispetto al discusso Articolo 24. Christope Castaner, capogruppo dell'Assemblea Nazionale di En Marche, partito del presidente francese, ha annunciato una totale riscrittura della norma. I conservatori, che fanno parte della maggioranza di governo hanno però già annunciato battaglia nonostante le proteste e i disordini che durano ormai da una settimana nonostante il lockdown.

"Si tratta di una riscrittura totale del testo – ha dichiarato Castaner -, non è un ritiro o una sospensione. Proporremo la nostra nuova versione al governo. Questa nuova bozza sarà ovviamente realizzata come parte di uno sforzo collettivo dai tre gruppi di maggioranza". Annuncia inoltre che in questi giorni inizieranno gli incontri con il presidente del Consiglio e i membri del governo interessati per un primo confronto. "Discuteremo al più presto la legge e il calendario nell'ambito delle nostre rispettive prerogative costituzionali" ha concluso.

Il pestaggio di Michel Zecler

La Francia, come gli Stati Uniti, lamenta da tempo gli abusi e le violenze della polizia nei confronti delle minoranze etniche. La norma che la maggioranza avrebbe voluto introdurre aveva costretto l'opinione pubblica a interrogarsi su cosa sarebbe successo se documentare le violenze degli agenti fosse diventato un reato perseguibile. La scintilla che ha acceso la miccia della rivolta è stato il pestaggio di Michel Zecler, produttore musicale di colore molto apprezzato nella scena rap francese. L'uomo è stato aggredito da tre agenti perché non portava la mascherina mentre si stava recando al suo studio di registrazione. Diversi video avevano documentato la ferocia del pestaggio e solo grazie alla pubblicazione online di quanto accaduto, i tre agenti sono stati sospesi e dovranno rispondere di aggressione e discriminazione razziale.

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