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Francia, ok a legge contro discriminazioni per i capelli subite da chi ha treccine rasta o calvizie

In Francia arriva il primo sì dell’Assemblea nazionale a una legge che punisce le discriminazioni legate ai capelli, subite da persone con trecce ‘afro’, ma anche da calvi o persone con capelli rossi.
A cura di Annalisa Cangemi
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In Francia arriva una proposta di legge contro le discriminazioni razziste legate al tipo di capelli. L'Assemblea nazionale ha approvato in prima lettura un disegno di legge, presentato dal gruppo indipendente Liot, che punta a combattere l'emarginazione basata sulla capigliatura.

In pratica, come raccontato da Anais Ginori su la Repubblica, l'idea è quella di evitare che i datori di lavoro possano costringere ad esempio i proprio dipendenti a lisciarsi i capelli, per fare in modo che non mostrino i ricci ‘afro' o i rasta. La legge prende spunto da testi già in vigore in diversi stati americani. "In Francia la discriminazione basata sull'aspetto fisico è già punita, in teoria, ha detto il promotore della legge Olivier Serva, deputato dell'isola caraibica francese della Guadalupa. Ma di fatto le discriminazioni esistono ancora. Serva a questo proposito ha citato le discriminazioni contro "donne nere che si sentono obbligate a lisciarsi i capelli", per affrontare un colloquio di lavoro. Ma ci sono anche persone dai capelli rossi vittime di pregiudizi negativi, così come avviene per gli uomini calvi, o per le donne bionde, costrette spesso a subire battute sessiste.

Il disegno di legge ora deve passare al Senato, dove è difficile che la destra, che lì è maggioritaria, possa sostenere l'iter del provvedimento. "Dovremmo aspettarci domani una proposta di legge sulla discriminazione dei calvi, che credo siano sottorappresentati nelle pubblicità degli shampoo?", ha ironizzato Fabien Di Filipo, deputato del partito conservatore Les Républicains.

Durante il dibattito parlamentare in Francia sono state riportare diverse discriminazioni subite da persone nere e no, in base al tipo di capelli: uno studio del 2023 denuncia che negli Stati Uniti due donne su tre cambiano i capelli per un colloquio di lavoro, e che i capelli delle donne nere hanno una probabilità 2,5 volte maggiore di essere considerati poco professionali. Alcuni deputati hanno anche citato una sentenza della Corte di Cassazione del 2022, secondo cui Air France aveva discriminato uno dei suoi steward, che portava trecce afro.

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