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Focolaio di infezioni polmonari nei bimbi in Francia: sospettato il batterio Mycoplasma pneumoniae

Secondo i dati del Servizio Sanitario francese, i casi di polmonite atipica tra i bimbi superano di gran lunga i picchi precedenti con numeri che non si vedevano da almeno dieci anni. I primi elementi raccolti dalle autorità locali puntano verso un batterio ben noto: il Mycoplasma pneumoniae.
A cura di Antonio Palma
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Dopo l’allarme per l’aumento delle infezioni polmonari tra bimbi in Cina, ora anche in Francia è allerta per i crescenti focolai di polmoniti tra minori. Secondo gli ultimi dati forniti dalle autorità sanitarie di Parigi, infatti, gli accessi in pronto soccorso e gil interventi dei medici di emergenza per polmonite nei bambini sotto i 15 anni stanno raggiungendo livelli che non si vedevano da almeno dieci anni. La maggior parte dei casi viene segnalata come “polmonite atipica”.

Secondo i dati del Servizio Sanitario francese, solo nella settimana dal 13 al 19 novembre sono state registrate 700 consultazioni mediche di emergenza e 2.150 visite al pronto soccorso per questo tipo di infezioni polmonari, che vengono distinte dalla bronchiolite tra gli under 15. Nel dettaglio, si è registrato un aumento del 44% degli accessi tra bimbi tra 0 e 2 anni. Un aumento che si dimezza al 23% per i bimbi da 2 a 14 anni. Si tratta di livelli che superano di gran lunga i picchi precedenti e che non si vedevano da almeno dieci anni.

Il Mycoplasma pneumoniae principale indiziato

I sintomi segnalati nei pronto soccorso pediatrici sono sempre gli stessi, forte affaticamento, febbre, tosse persistente e profonda. I primi elementi raccolti dalle autorità locali puntano verso un batterio ben noto: il Mycoplasma pneumoniae. Si tratta dello stesso batterio ritenuto responsabile, almeno in parte, della fiammata di polmoniti in Cina tra i bambini.

È un agente patogeno ben noto agli scienziati ma che ha circolato pochissimo mentre eravamo confinati nel periodo Covid. Diversi scienziati sulla rivista medica The Lancet hanno avvertito che con il ritorno alla normalità ora "potrebbe colpire la popolazione mondiale che non è stata esposta negli ultimi tre anni e portare ad un aumento delle forme gravi",

In Francia al momento le forme gravi rimangono piuttosto rare ma alcuni pazienti hanno dovuto essere ricoverati in terapia intensiva. Al momento però non sono stati segnalati decessi. "Stiamo monitorando, stiamo strutturandoci in una rete per segnalare i casi" ha spiegato a Le Parisien Gilles Pialoux, primario di malattie infettive dell'ospedale Tenon di Parigi.

La buona notizia è che gli antibiotici dovrebbero essere efficaci contro questo virus. Il problema è che esiste sempre una fortissima tensione su questo tipo di farmaci e in caso di aumento di casi e di uso massiccio a livello mondiale, si rischia di affrontare una nuova penuria.

Focolai di infezioni polmonari in Asia

Intanto i focolai di infezioni polmonari si estendo in Asia e, dopo la Cina, picchi anche di malattie respiratorie anche in Vietnam e in Cambogia, anche qui soprattutto in bambini. Lo segnala la rete della Società internazionale per lo studio delle malattie infettive. Le autorità sanitarie infatti segnalano che dallo scorso ottobre si sta registrando un numero di casi maggiore rispetto a quello normalmente registrato in passato in questo periodo dell'anno. Sono colpiti sia i bambini sia gli anziani. Per quanto riguarda il Vietnam, solo nell'ospedale pediatrico di Can Tho, a Sud del Paese, sono stati diagnosticati 1.100 casi fra polmoniti, asma bronchiale e gravi malattie respiratorie. I medici rilevano che la tosse non è l'unico sintomo e raccomandano ai genitori di tenere sotto controllo anche altri sintomi, come mal di testa, naso che cola, letargia, così come un'accelerazione nel ritmo del respiro, che potrebbe essere una spia di polmonite.

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