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Polmonite nei bambini in Cina, cosa sappiamo dell’epidemia scoppiata a Pechino e nel Liaoning

L’aumento di casi di malattie respiratorie e focolai di polmonite nei bambini starebbe interessando diverse aree del nord della Cina: potrebbe trattarsi di infezioni da mycoplasma pneumoniae, i cui sintomi sono simili a quelli del Covid. L’OMS chiede informazioni dettagliate.
A cura di Valeria Aiello
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È notizia delle ultime ore quella dello scoppio in Cina di una misteriosa epidemia di polmonite che sta colpendo i bambini. L’anomalo aumento di casi si starebbe registrando soprattutto nel nord del Paese, in particolare a Pechino e nella provincia di Liaoning, dove i media locali riportano di ospedali sopraffatti da bambini malati e di scuole chiuse per l’emergenza sanitaria. L’allerta è stata lanciata da ProMed, una società internazionale di sorveglianza delle malattie infettive, facendo scattare il campanello d’allarme anche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ha presentato alla Cina “una richiesta ufficiale di informazioni dettagliate sull’aumento delle malattie respiratorie e dei focolai di polmonite segnalati nei bambini”.

Il boom di polmoniti nei bambini in Cina

Nelle ultime settimane, in una conferenza stampa, le autorità cinesi della Commissione sanitaria nazionale avevano già segnalato un aumento dell’incidenza delle malattie respiratorie in Cina, attribuendo questo aumento alla revoca delle restrizioni per il Covid e alla circolazione di agenti patogeni noti, come i virus dell’influenza, il mycoplasma pneumoniae (un batterio che generalmente colpisce i bambini più piccoli), il virus respiratorio sinciziale (RSV) e il coronavirus Sars-Cov-2.

Non è però chiaro se la circolazione di questi agenti patogeni sia associata all’aumento complessivo delle infezioni respiratorie segnalato dalle autorità cinesi o a eventi separati.

L’Oms ha richiesto ulteriori informazioni epidemiologie e cliniche, nonché i risultati di laboratorio da questi focolai segnalati tra i bambini, attraverso il meccanismo del Regolamento sanitario internazionale – ha precisato l’Agenzia delle Nazioni Unite – . Abbiamo inoltre richiesto ulteriori informazioni sulle recenti tendenze nella circolazione di agenti patogeni noti tra cui influenza, SARS-CoV-2, RSV e mycoplasma pneumoniae, e sull’attuale onere sui sistemi sanitari”.

Cosa sta succedendo tra i bambini in Cina

Dalla metà di ottobre, la Cina settentrionale ha segnalato un aumento delle malattie simil-influenzali rispetto allo stesso periodo dei tre anni precedenti. Un riscontro di tale incremento arriva dall’ospedale pediatrico di Pechino dove, secondo quanto riporta una delle fonti riprese da Promed, “molti, moltissimi bambini sono ricoverati. Non tossiscono e non hanno sintomi. Hanno solo febbre alta e molti sviluppano noduli polmonari”.

La situazione sarebbe grave anche nella provincia di Liaoning. L’atrio dell’ospedale pediatrico di Dalian, indica il magazine cinese FTV News, è pieno di bambini malati che ricevono flebo e ci sono code di pazienti anche negli ospedali di medicina tradizionale cinese e nell’ospedale centrale. “I pazienti devono aspettare in fila per 2 ore, siamo tutti al pronto soccorso e non ci sono ambulatori generali” ha affermato un membro dello staff dell’ospedale.

Secondo ProMed, i resoconti dei media suggerirebbero “un’epidemia diffusa di una malattia respiratoria non diagnosticata in diverse aree della Cina, poiché Pechino e Liaoning sono a quasi 800 km di distanza. Non è del tutto chiaro quando sia iniziata l’epidemia, poiché sarebbe insolito che così tanti bambini vengano colpiti così rapidamente”.

La possibile causa dell'aumento dei casi: mycoplasma pneumoniae

A parlare esplicitamente di infezione da mycoplasma pneumoniae, un batterio che generalmente causa mal di gola, affaticamento e febbre e, a volte, può provocare anche infezioni polmonari più gravi, è stato il genitore di uno dei bambini ricoverati presso l’ospedale pediatrico di Pechino. Suo figlio, di nove anni, si è ammalato di “polmonite da micoplasma” ha spiegato all’AFP.Ci sono davvero molti bambini che l’hanno contratto di recente – ha detto il genitore – . Certamente, questo mi preoccupa”.

Anche un altro genitore, una mamma che aveva accompagnato sua figlia di 8 anni in ospedale, ha affermato che, secondo lei, la bambina soffriva dello stesso tipo di polmonite. “È vero che molti bambini della sua età soffrono di questo problema in questo momento. Ma è inverno, quindi è normale che ci siano più malattie respiratorie” sono state le sue parole.

I chiarimenti chiesti dall'OMS

Ad ogni modo, a confermare se l’agente patogeno che sta causando l’aumento dei casi di polmoniti nei bambini in Cina sia davvero il mycoplasma pneumoniae dovranno essere le autorità sanitarie cinesi che, al momento, non hanno ancora risposto alla richiesta di informazioni dell’OMS. Se così fosse, trattandosi di patogeno noto per essere la principale causa delle infezioni alle vie respiratorie, la Cina starebbe quindi affrontando un’epidemia pediatrica come quelle che si sono registrate in risposta all’eliminazione delle restrizioni Covid in altri Paesi, inclusa l’Italia, dove lo stop alle mascherine e il ritorno alla normalità post-Covid ha già portato un aumento del carico di infezioni respiratorie nell’età pediatrica.

La Cina – ha aggiunto l’OMS – dispone di sistemi per acquisire informazioni sulle tendenze dell’influenza, delle malattie simil-influenzali, di RSV e SARS-CoV-2 e riferisce a piattaforme come il Global Influenza Surveillance and Response System. Mentre l’OMS cerca queste informazioni aggiuntive, raccomandiamo alle persone in Cina di seguire misure per ridurre il rischio di contrarre malattie respiratorie, che includono la vaccinazione raccomandata, mantenere le distanze dalle persone malate, stare a casa quando si è malati, sottoporsi a test e cure mediche secondo necessità, indossare mascherine a seconda dei casi; garantire una buona ventilazione e il lavaggio regolare delle mani”.

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