Faida in casa Le Pen: Marine “strappa” la tessera del Front National a Jean-Marie

Che in casa Le Pen tirasse una brutta aria era noto da tempo così come che le tensioni tra Jean Marie e Marine fossero finite anche sul terreno politico. Nei giorni scorsi, tuttavia, l'anziano fondatore del Front National è stato ufficialmente sospeso dal partito ora "governato" dalla figlia a cui, per ripicca, ha replicato: "Non voglio che porti il mio cognome". La faida familiare ha dunque raggiunto il culmine nel momento in cui Marine ha vietato al padre di parlare a nome del partito da lui fondato. Uno schiaffo che l'uomo ha definito inaccettabile, ma che da meri era nell'aria. All'anziano è stata ritirata la qualifica di aderente, con l'ufficio politico che ha motivato: "I commenti o le prese di posizione del presidente onorario non possono in nessun caso impegnare il Front National, la sua presidente o le istanze decisionali".
I leader del partito hanno sottolineato: "Il FN disapprova le opinioni espresse sulle colonne del giornale anti-FN (nel senso che è ancora più a destra, ndr) Rivarol, contrarie ai suoi valori politici e di statuto". Jean Marie Le Pen, intervistato dal quotidiano, aveva rivalutato la figura del maresciallo Petain, capo della Francia che collaborò con i nazisti. In seguito aveva definito le camere a gas di Hitler un "dettaglio della storia". Posizioni evidentemente imbarazzanti per il partito guidato dalla figlia Marine, già candidata alla presidenza della Repubblica e protagonista di un grande risultato elettorale. Per non inficiare il lavoro di questi anni la donna ha deciso di estromettere il padre dal partito. Dal canto suo le Pen ha rifiutato di presentarsi di fronte all'organismo che avrebbe dovuto sanzionarlo, aggiungendo: "Mi vergogno che la presidente del Front National porti il mio nome". Jean Maria ha poi ironizzato: "La invito a fare campagna sotto il nome di Marine Aliot, sposando il suo compagno, dirigente del FN".