Ebola, Oms rinviò per due mesi l’allerta per non danneggiare l’economia

L’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha rinviato per due mesi l’annuncio dell’epidemia di Ebola nell’Africa occidentale temendo di danneggiare le economie. Documenti ed e-mail ottenuta dall’Associated Press dimostrano che i funzionari dell’Oms vennero informati presto della situazione disastrosa e ricevettero una richiesta urgente di aiuto. Ai primi di giugno dello scorso anno l’epidemia di Ebola registrata in Guinea fu la più grave mai verificatasi in termini di vittime: i lavoratori stranieri furono evacuati, gli esperti avvertirono che il virus avrebbe potuto espandersi in tutta l’Africa occidentale. Ma l’Oms non lanciò l’allarme fino ad agosto nonostante i dirigenti in Africa lo avessero proposto – secondo quanto ha scoperto l’Associated Press – a giugno. I top manager dell’Oms avrebbero scoraggiato l’idea di un annuncio immediato dicendo che la dichiarazione poteva essere vista come “un atto ostile” a danneggiare le economie dei paesi coinvolti. Dichiarare un’emergenza era “un’ultima spiaggia”, disse la dottoressa Sylvie Briand, direttrice del dipartimento malattia pandemiche ed epidemiche, in una mail del 5 giugno 2014 ai colleghi che ventilarono l’idea di un annuncio immediato. Aggiunse anche che poteva essere più efficace usare, per il momento, altri mezzi diplomatici.
Cinque giorni dopo la mail della dottoressa Briand, la direttrice generale dell'Oms Margaret Chan ricevette una relazione che avvisava di episodi di Ebola prossimi a manifestarsi in Mali, Costa d'Avorio e Guinea Bissau. Ma si continuò a dire che dichiarare un'emergenza internazionale o anche creare un comitato per discutere la situazione poteva essere visto come un atto ostile. Tra le voci in disaccordo con questa decisione ci sarebbe stata quella di Michael Osterholm, esperto di malattie infettive dell'Università del Minnesota, secondo il quale era come dire “che non vuoi chiamare i vigili del fuoco perché temi che gli autocarri possano creare disturbo”. Secondo alcuni quel ritardo di due mesi può essere costato molte vite umane (il virus Ebola, da quando l’Oms per la prima volta rivelò l’esplosione un anno fa, ha ucciso più di 10000 persone). L'Organizzazione Mondiale per la Sanità ha riconosciuto di essere stata non tempestiva ma ha dato la colpa per la sua risposta tardiva in parte alle caratteristiche sorprendenti dell'esplosione del virus Ebola.