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“È tardi, non fate chiasso: i miei figli dormono”, massacrata dalla gang di ragazzini

Anca Si Piticii è stato picchiata selvaggiamente e ha subito gravi lesioni facciali. Stava stendendo i panni fuori dalla sua casa a Doncaster, sabato sera, quando gli adolescenti l’hanno aggredita. La 34enne, che è rumena, sostiene che di essere stata presa di mira anche perché “pensavano che fossi polacca”
A cura di Biagio Chiariello
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Una donna di 34 anni è stata brutalmente attaccata da una banda di adolescenti in Regno Unito perché pensavano che fosse di nazionalità polacca. Anca Si Piticii, madre di 2 figli, è stata presa a pugni e calci a terra e ha subito gravi lesioni facciali quando ha chiesto al gruppo di “fare meno chiasso” perché i suoi bambini stavano dormendo. La donna stava stendendo i panni fuori dal suo appartamento a Balby, nei pressi di Doncaster, quando gli adolescenti hanno lanciato l’aggressione di chiara matrice razziale venerdì sera. Anca Si Piticii, che è rumena, ha dichiarato di essere stata attaccata da 10 adolescenti, tra cui anche ragazze.

"Stavo facendo i miei lavori di casa, quando sono passati strada urlando e hanno iniziato a bestemmiare contro di me. Gli ho detto di non farlo perché ci sono bambini che dormono alle 23:30. Una delle ragazze è venuta verso di me chiamandomi in ogni modo. Le ho detto di abbassare il suo tono di voce e di tenersi distanze dalla mia proprietà privata e l’ho avvertita che avrei chiamato la polizia” spiega la 34enne. “In quel momento sono andati su tutte le furie e mi sono saltati addosso dicendo: ‘Lurida cagna, ti meriti una lezione! ‘. Mi hanno colpito con pugni e ginocchiate in faccia, mentre mi dicevano di tornare nel mio paese", ricorda. Anca è riuscita a sottrarsi ai suoi aggressori e a rifugiarsi in casa. Ma non era ancora finita. “Hanno iniziato a prendere a calci la mia porta, si sono fermati sono quando hanno visto arrivare una macchina” spiega la donna. Si Piticii, che ha due bambini di età compresa tra 3 e 6 anni, è stata portata in ambulanza in ospedale.

Ora se la prende anche con la polizia: “Gli agenti mi hanno chiamato solo 20 ore dopo dicendo che era sabato sera e coi pub pieni non riuscivano a gestire il mio caso. Ma la mia unica arma come madre single per proteggere i miei bambini è la polizia. Perché i ragazzi di 13-15 anni erano in strada a quell'ora? I servizi sociali dovrebbero essere coinvolti e prendere misure serie” dice ancora.

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