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È morto il più vecchio superstite di Auschwitz: aveva 108 anni

Si chiamava Antoni Dobrowolski, polacco nato nel 1904. Era stato uno dei prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz durante la Seconda guerra mondiale. Rinchiuso anche in altri campi di sterminio tedeschi ne uscì vivo nel 1945.
A cura di Susanna Picone
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Si chiamava Antoni Dobrowolski, polacco nato nel 1904. Era stato uno dei prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz durante la Seconda guerra mondiale. Oltre che nel simbolo dell'Olocausto fu rinchiuso anche in altri campi di sterminio tedeschi, ma ne uscì vivo nel 1945.

Si chiamava Antoni Dobrowolski, nazionalità polacca e classe 1904. Si è spento domenica scorsa, alla veneranda età di 108 anni, nella sua città di Debno nel nordovest della Polonia. Morendo Antoni Dobrowolski porta con sé un pezzo importante della storia del 900, storia vissuta sulla propria pelle: il polacco era il più vecchio superstite scampato al campo di concentramento di Auschwitz, laddove morirono un milione di ebrei (ma anche tantissimi non ebrei),  diventato il simbolo dell’Olocausto. Dobrowolsky, che nella città polacca di Debno fu preside di una scuola elementare e di un liceo, negli anni della Seconda guerra mondiale organizzava dei corsi clandestini per i bambini, corsi che erano vietati nel suo Paese occupato dai nazisti dal 1939. Il suo arresto da parte della Gestapo avvenne nel 1942, Dobrowolsky in quell’anno conobbe il campo di sterminio di Auschwitz e non solo. Negli anni della guerra, dopo Auschiwitz, l’uomo fu infatti trasferito in altri campi di concentramento in Germania: entò nei lager di Gross-Rosen e di Sachsenhausen. Lasciò definitivamente quei luoghi di morte solo nel 1945, alla fine della guerra, quando tornò in Polonia, nella città di Debno dove ieri si è spento.  La notizia della sua morte è stata data da uno storico del museo di Auschwitz, Adam Cyra.

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