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Dopo la disfatta ai Mondiali, in Brasile esplode la violenza: disordini e rapine

Disordini a San Paolo dopo la storica disfatta della Seleção contro la Germania: dati alle fiamme automobili, pullman e bandiere del Brasile. Disordini a Rio, San Paolo e Belo Horizonte.
A cura di Biagio Chiariello
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Disordini in Brasile dopo la clamorosa disfatta della nazionale di calcio brasiliana contro la Germania ai Mondiali giocati in casa. Secondo il portale UOL, sono stati incendiati tre autobus ed almeno due automobili. Con l’azienda di trasporti Spt che ha dovuto richiedere l’intervento della polizia per poter proseguire il servizio notturno.  Le forze dell'ordine sono dovute intervenire a anche per fermare il saccheggio dei negozi della catena Ponto Frio, di San Mateo, nella periferia est della capitale paulista. Gli agenti hanno arrestato due uomini e quattro adolescenti che stavano fuggendo con prodotti di elettronica. C’è da dire che a Belo Horizonte, dove la Seleção ha subito per mano dei tedeschi la più dura sconfitta della sua storia ai Mondiali, gli scontri sono cominciati già dentro lo stadio Mineirao, quando ancora si stava disputando l'incontro. Un gruppo di persone è stato allontanato durante la partita per aver dato fuoco ad un cestino della spazzatura. Nei disordini un tifoso della Germania ha subito un colpo ad un orecchio ed ha perso parzialmente l'udito. Arrestati sei minorenni anche a Rio de Janeiro: avevano  rapinato alcuni tifosi stranieri che assistevano alla partita nel Fan Fest della Fifa, a Copacabana.

I Mondiali iniziati nel segno della violenza

I mondiali in Brasile erano già partiti sotto i peggiori auspici con enormi proteste e qualche scontro innescato dai molto che hanno trovato immorale spendere 11 miliardi di euro per nuovi impianti e strutture– alcune, peraltro, mai completate, come il viadotto crollato proprio a Belo Horizonte settimana scorsa – mentre nelle favelas il degrado, la criminalità diffusa e l’elevatissimo tasso di disoccupazione esaspera il popolo brasiliano. Ora con il Brasile fuori dai giochi – peraltro, dopo un’umiliazione tanto sconvolgente – i tumulti si sono riaccesi.

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