Danimarca: festival trasforma l’urina in birra

Trasformare l'urina in birra. Sembra incredibile, ma è l'iniziativa messa in campo dal Roskilde Festival, che si è svolto in Danimarca dal 27 giugno al 4 luglio vedendo la partecipazione di decine di migliaia di spettatori tra spettacoli, concerti e ovviamente stand che hanno venduto centinaia di litri di birra. Migliaia di persone hanno fatto la fila ai gabinetti, come avviene normalmente in tutte le feste in cui il tasso alcolico è importante.

Gli organizzatori si sono tuttavia posti un problema: perché lasciare che l'urina finisca nelle fognature e non utilizzarla per "restituire" alla terra ciò che il pubblico ha consumato? Così è stato messo a punto un complesso sistema di filtri in grado di trasformare i 25mila litri di urina raccolti in una settimana di baldoria in fertilizzante da coltivare nei campi di orzo da cui si ottiene la birra. Leif Nielsen, funzionario politico del ministero dell'agricoltura danese, ha sposato questo progetto sostenendolo e contribuendo a fargli avere un grande successo.

"E' necessario cambiare il nostro modo di trattare i rifiuti: l'urina prodotta al festival non sarà un peso, ma una risorsa per la nostra economia. Contrariamente avrebbe avuto un impatto negativo sul sistema fognario e sull'ambiente. In questo modo aiuterà la produzione di birra, una delle bevande preferite dai danesi", ha detto Nielsen. Non è la prima volta che l'urina viene riciclata: già nel 2014 un team di ricercatori mise a punto un innovativo sistema che consentiva agli astronauti in missione nello spazio di riciclare l'urina prodotta: attraverso un sofisticato sistema chimico era infatti possibile trasformarla in acqua potabile, tra l'altro qualitativamente molto buona, almeno stando alle analisi di laboratorio efffettuate. Un'idea originale, insomma, che aiuta l'ambiente e permette di dare una mano all'economia.