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Seconda vittima di Coronavirus fuori da Wuhan. Organizzazione Mondiale Sanità: “Non è un’emergenza”

Il coronavirus ha causato una seconda vittima in Cina fuori dall’area dell’epicentro: si tratta di una persona deceduta nella provincia di Heilongjiang, al confine con la Russia, a più di 1.800 chilometri di distanza da Wuhan, la città che ha registrato la stragrande maggioranza dei casi di contaminazione .
A cura di Davide Falcioni
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Il coronavirus ha fatto una seconda vittima in Cina fuori dall'area dell'epicentro: si tratta di una persona deceduta nella provincia di Heilongjiang, al confine con la Russia, a più di 1.800 chilometri in linea d'aria da Wuhan, la città che ha registrato la stragrande maggioranza dei casi di contaminazione e di morti per il virus. Il bilancio dei morti sale così a 26. Un altro caso è stato annunciato poco prima a Hebei, la provincia che circonda Pechino. Complessivamente i casi di contagio accertati sono 830, mentre la Commissione sanitaria nazionale cinese ha aggiunto che quelli sospetti al momento sono 1.072.

Oms: "Il Coronavirus non è un'emergenza mondiale"

Nel frattempo l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha spiegato che la malattia virale che in Cina ha contagiato centinaia di persone non rappresenta ancora "un'emergenza sanitaria globale". La rassicurazione arriva dopo che per due giorni esperti indipendenti hanno valutato le informazioni a disposizione sul nuovo coronavirus e sulla sua diffusione. Anche le autorità italiane stanno trattando il caso con la massima attenzione e sul sito Epicentro dell'Istituto superiore di sanità dedicato all'epidemiologia è stata pubblicata una nuova sezione dedicata ai coronavirus.  "In attesa di raccomandazioni più precise da parte dell'Organizzazione mondiale della Sanità – spiega in un commento il direttore delle Malattie infettive Gianni Rezza – il nostro Paese ha già messo in atto iniziative di prevenzione e controllo sui passeggeri in arrivo dalle zone colpite. Sebbene la situazione non sia tale da generare un allarme generale, è tuttavia il caso di essere particolarmente prudenti e seguire l'evoluzione dei focolai con particolare attenzione. A tal fine contiamo di fornire il nostro contributo anche informando la popolazione con obiettività scientifica, poiché la corretta informazione è parte di una appropriata strategia di prevenzione".

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Quali sono i sintomi del coronavirus

La situazione, almeno in Italia, sembra essere ancora perfettamente sotto controllo. Tuttavia è certamente utile conoscere i sintomi del coronavirus nell'uomo, ovvero febbre, tosse, difficoltà respiratorie e, in alcuni casi più gravi, polmoniti, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e anche morte. Più nello specifico, gli esperti sottolineano come i coronavirus umani comuni di solito possano essere causa scatenante di malattie del tratto respiratorio superiore da lievi a moderate, come il comune raffreddore, della durata di pochi giorni. I sintomi, in questo caso, possono includere naso che cola, mal di testa, tosse, gola infiammata, febbre e più in generale una sensazione diffusa di malessere. Può capitare poi che i coronavirus umani siano la causa di malattie del tratto respiratorio inferiore, come polmonite o bronchite. Questa situazione è più comune nelle persone con preesistenti patologie croniche dell'apparato cardio-vascolare oppure respiratorio, oltre a colpire più facilmente soggetti con un sistema immunitario indebolito, ovvero neonati e anziani.

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